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Il progetto
06 Luglio 2024 - 06:30
Un nuovo hub di ricerca e sviluppo sarà pronto nel 2027
Italgas Reti guarda in modo deciso all’innovazione, alla ricerca, e alle nuove frontiere, preservando però la sua storica sede: il gasometro di corso Regina Margherita 52. Lo fa con un investimento di 35 milioni di euro, spalmato su più di 44mila metri quadrati - già annunciato un anno fa e con target 2027 - presentato giovedì scorso ai cittadini e alla Seconda commissione Urbanistica della Circoscrizione 7.
Nascerà un hub di ricerca e sviluppo, dedicato in particolar modo alla sicurezza informatica - o cyber security - alla messa a punto di apparati resilienti e di nuova generazione, e alla taratura di nuove forme di energia, come biometano ed idrogeno. Saranno, poi, ristrutturati i gasometri metallici e gli edifici storici del suo perimetro. Un restyling in ottica sostenibile. Proprio questo il primo obiettivo posto dal gruppo oggi leader in Italia nella distribuzione di gas naturale: dare vita ad impianti rinnovati e meno energivori.
«Saranno integrati pannelli fotovoltaici sia sulle pensiline dei parcheggi dell’area che sui tetti degli edifici al suo interno», così racconta Stefania Fiore, progettista della Giugiaro architettura, lo studio che ha curato l’opera. «Verrano, poi, integrati e preservati numerosi alberi ad alto fusto. Saranno previsti ampi spazi verdi drenanti, a beneficio di tutti, contrastando il fenomeno isola di calore», aggiunge la responsabile del progetto Chiara Mariscotti.
Un intervento molto ambizioso, ed importante anche dal punto di vista simbolico. «Si tratta di un sito che inquinava, che in un certo senso dava fastidio alla città, ma di cui vogliamo fare polo d’attrazione. Inoltre a breve il nuovo “campus dell’innovazione” conterrà almeno 250 posti di lavoro in più», spiega Mariagrazia Spadaro, responsabile degli investimenti immobiliari per Italgas.
Ma simbolico anche per la presenza della targa del maresciallo Berardi, «sparato dalle Br alle spalle, aspettando il tram proprio lì, 46 anni fa», ricorda Luca Deri, presidente della 7. La targa sarà, infatti, conservata dal figlio fino al termine dei lavori sul muro su cui era posta, oggi pericolante e in cattivo stato.
«Un nuovo tassello nel quadro della riqualificazione del nostro quartiere - aggiunge Deri - anche grazie al dialogo intavolato con le istituzioni, e le collaborazioni con atenei e istituzioni accademiche». «Questo il futuro di Torino. Un esempio di come far rimanere il lavoro in città. Obiettivo che la Giunta perseguirà, tra le altre cose, con il nuovo piano regolatore», riferisce l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni.
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