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L'intervista
14 Luglio 2024 - 10:00
Il presidente della 5, Enrico Crescimanno
Sicurezza e solidarietà, viabilità, ma anche attenzione ai centri di aggregazione giovanile e di non abbandono per i più anziani. Le esigenze dei cittadini della Circoscrizione 5 non passano inosservate a Enrico Crescimanno, che dal 2021 amministra i quartieri di Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento e Vallette, nell’area nord-ovest della città.
Presidente, partiamo dal tema sicurezza: di recente sono stati presi di mira soprattutto i commercianti. Quali le misure di contrasto?
«Pochi giorni fa l’incontro con l’assessore alla Sicurezza Porcedda, insieme al Corpo Nazionale “Guardie ai Fuochi”, un organismo volontario di supporto ai vigili del fuoco. Puntiamo a farle diventare sentinelle attive della 5 attraverso un protocollo ad hoc. Anche Porcedda ha colto questa intuizione. Sulle spaccate nello specifico ci stiamo coordinando con la Prefettura per un piano repressivo efficace. I commercianti saranno supportati anche con i fondi Duc, che permetteranno l’installazione di sistemi di videosorveglianza per scoraggiare il fenomeno».
Sullo snodo di piazza Baldissera.. che opportunità darà alla Circoscrizione?
«Onestamente ci aspettavamo il sottopasso, dichiarato poi non fattibile dai tecnici. Ci sarà invece un nuovo impianto semaforico intelligente, previsto per l’inizio del prossimo anno, per gestire il traffico e sciogliere gli ingorghi. Antistante, poi, l’ex stazione Torino-Ceres, di proprietà di Rfi, ma ancora per poco. L’idea è quella di farne un centro aggregativo per le associazioni del circondario. Ma è un passaggio amministrativo un po’ delicato, perché, dalla Regione, poi i locali dovranno essere “affidati” alla Giunta, e infine alla 5».
Quali spiragli invece per la riqualificazione dell’ex Giudice di pace di Vallette?
«Lì sono stati stanziati 10 milioni da fondi Pnrr e Fsc. Tante le idee sul piatto: centro culturale, biblioteca, centro studi o ancora laboratorio dei giovani - vista anche la prossimità del centro per l’impiego. Ma ci piacerebbe creare un Tavolo con i soggetti coinvolti, chiesto a febbraio, per indirizzare i fondi al meglio».
Dopo la lettera della piccola Giulia, che le chiedeva nuovi giochi nel parco di corso Lombardia, cosa può dirci dello stato di salute dei giardini?
«Ho fatto sapere a Giulia che può venire a trovarmi quando vuole. Con l’occasione le rinnovo l’invito. Più in generale sulle aree verdi, in via di riqualificazione i giardini Don Gnocchi e Allievo. Abbiamo poi recintato l’oasi delle Farfalle, i giardini Pecchioli e Operaie della fabbrica Superga. Con le recinzioni molto spesso scoraggiamo bivacchi e schiamazzi notturni, che sono tra le maggiori criticità. È però anche importante programmare incontri di sensibilizzazione con i cittadini».
Passando al tema viabilità, qual è lo stato delle strade dopo la voragine apertasi a Lucento?
«Ci piacerebbe dire che si tratta di un caso isolato, ma che il manto stradale è obsoleto lo sappiamo bene. Ci sono spesso incidenti, nell’ottobre scorso un anziano ha perso la vita per colpa di un marciapiede dissestato. Manca sicuramente una manutenzione ordinaria delle strade ma, più di quella, investimenti e programmazione. La Città deve avere il coraggio di prendere dei provvedimenti, perché le periferie sono in tendenziale abbandono».
Passando alle attività solidali alla 5, come procede ad esempio il progetto “orti alti” in via Foligno?
«Molto bene. Tante le iniziative previste nel polo oltre agli orti urbani. Ci sarà un nuovo housing sociale, grazie ai fondi Pnrr, dove prima risiedeva il dormitorio. Ci tengo poi a sottolineare la riapertura dell’ex casa delle associazioni di via Stradella: dopo tanti anni di abbandono ci saranno una mensa solidale e attività inclusive per anziani».
Quali, secondo lei, sono i compiti della Circoscrizione?
«Siamo l’ente che permette ai cittadini il primo approccio, accogliendo istanze, suggerimenti, e anche lamentele. Le nostre porte sono aperte ma così com’è strutturato il ruolo della Circoscrizione non è efficace. Da una parte dobbiamo accogliere le richieste, ma dall’altra si centralizza quasi tutto e il trasferimento di risorse e competenze non avviene. Abbiamo delega sul verde ma non possiamo tagliare l’erba alta, sulla viabilità ma non possiamo intervenire sui “crateri”. Diventa un po’ mortificante essere solo il tramite. Oltre ad essere improduttivo. Così si rallentano l’operatività e aggrava il bilancio della Città».
Che sfide deve affrontare la 5 nel futuro prossimo?
«La sicurezza è la numero uno. Le maggiori segnalazioni arrivano proprio da questo fronte. Puntiamo a portare l’esercito in corso Venezia, al confine con via Breglio, perché è dove si sono spostati i problemi di via Cigna. Per il momento il Prefetto ci ha risposto che non ci sono i presupposti, ma non siamo d’accordo. Le forze di sicurezza sono sottodimensionate. Preferiremmo avere più soldi per il controllo che per attività come le feste di via. Più telecamere, strumenti investigativi, e interventi per sensibilizzare i residenti ad occupare il territorio in modo positivo».
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