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Il lutto

Addio ad Aldo Rovito, uomo mite di destra

Aveva 83 anni. Era avvocato specializzato in cause di lavoro. Nel 1975 fu sprangato e ridotto in coma da attivisti comunisti

La scomparsa di Aldo Rovito: una vita per la politica e la giustizia sociale

L’avvocato Aldo Rovito se n’è andato all’età di 83 anni, è stato una figura emblematica della destra torinese e alessandrina. La sua vita e la sua carriera sono state segnate da un profondo impegno politico e sociale che lo ha visto protagonista di molte battaglie in favore dei più deboli e delle idee della Destra politica e sociale. Nato nel 1941 ad Addis Abeba, in Etiopia, Rovito ha mantenuto un legame speciale con la sua terra d’origine, che ha influenzato profondamente la sua visione del mondo e le successive scelte di impegno politico.

Figlio di un’epoca di grandi trasformazioni, Aldo Rovito si trasferì in Italia dove visse a Roma prima di stabilirsi definitivamente a Torino per completare gli studi in Giurisprudenza. La sua formazione politica iniziò presto: aderì alla Giovine Italia e, successivamente al Fuan l’organizzazione degli universitari missini, per poi diventare un militante attivo nel Movimento Sociale Italiano (MSI). Ha alle spalle un lungo cammino politico, durante il quale ha ricoperto incarichi elettivi e di partito sia nel MSI sia in AN. A 34 anni, nel 1975 è eletto Consigliere Comunale della Città di Torino. Nelle elezioni amministrative di Maggio 2007, che hanno visto il trionfo del centro destra, con l’elezione a Sindaco di Alessandria di Pier Carlo Fabbio, Aldo Rovito è tornato a far parte del Consiglio Comunale della città piemontese, nel cui ambito è stato chiamato a presiedere la Commissione Consiliare per le Politiche Sociali. Componente del Comitato Centrale e Segretario Provinciale del MSI di Alessandria dal 1984 al 1992, sarà eletto a Fiuggi, per la componente di “Destra Sociale” guidata dagli On. Storace e Alemanno, nell’Assemblea Nazionale di A.N., mandato che ha ricoperto fino al 20 Luglio 2007, data in cui ha rassegnato le dimissioni da Alleanza Nazionale, per contribuire a fondare in Alessandria La Destra, il movimento politico creato dal sen. Francesco Storace. La sua dedizione alla causa nazionale lo portò a partecipare a numerosi movimenti di protesta, mettendosi sempre in prima linea e dimostrando un coraggio ineguagliabile.

Oltre alla politica, Rovito era un rinomato avvocato ed esercitava la professione dal 1970, penalista ma anche noto per la sua competenza nel diritto del lavoro e per il suo impegno nella difesa degli umili. La sua carriera legale fu caratterizzata da una profonda etica professionale e da una grande umanità, qualità che lo resero un punto di riferimento per molti. La sua battaglia legale non era mai fine a se stessa, ma mirava sempre a ottenere giustizia per chi non aveva voce, per chi era stato marginalizzato dalla società.

Un episodio particolarmente drammatico nella vita di Rovito fu l’aggressione subita nel 1975 a Grugliasco da parte di militanti comunisti. Quella notte, mentre rientrava a casa, fu attaccato da quattro individui e ridotto in coma. L’aggressione sottolineava il clima di tensione di quegli anni. Rovito riuscì a salvarsi per miracolo, ma questo episodio segnò profondamente oltre il suo corpo, per le vistose cicatrici, la sua vita e la sua carriera politica, rendendolo ancora più determinato a combattere per le sue idee.

La sua carriera politica lo vide protagonista a lungo nelle fila del MSI. E come militante generoso, colto e impegnato i suoi vecchi camerati vogliono ricordarlo. Anche dopo il termine della sua carriera amministrativa nel 2007, Rovito continuò a essere una voce influente nel panorama politico, sostenendo le cause dei pensionati e degli italiani all’estero con la sua associazione Identità Italiana-Italiani All’Estero.

Dal 2013, andato in pensione, Rovito si trasferì a Tenerife, nelle Isole Canarie, dove continuò a seguire attentamente la politica italiana. Qui fondò un periodico intitolato “L’Araldo”, che distribuiva via internet, dimostrando ancora una volta la sua instancabile passione per il dibattito politico e per l’informazione. Nonostante la distanza, rimase sempre coinvolto nelle questioni italiane, cercando di influenzare e partecipare attivamente alle discussioni politiche.

Aldo Rovito era un uomo di idee forti, ma sempre aperto al dialogo e al confronto. In un’intervista a Ettore Grassano per il “Corriere di Alessandria”, dichiarò: «Se un tempo avevo delle remore culturali a definirmi fascista, e dicevo genericamente “sono di destra”, oggi invece non ne ho più: ma ho sempre creduto e credo nel dialogo, nella necessità di convincere l’altro da me col ragionamento, e attraverso libere elezioni». Queste parole riflettono la sua profonda convinzione nella democrazia e nel potere delle idee, un lascito prezioso per chiunque voglia comprendere l’essenza del suo impegno politico.
Aldo Rovito lascia un vuoto significativo nella politica piemontese e italiana. La sua vita è stata un esempio di dedizione, coraggio e passione. Come avvocato, come politico e come uomo, Rovito ha sempre lottato per le sue convinzioni con integrità e determinazione, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione di molti. La sua memoria continuerà a vivere attraverso le battaglie che ha combattuto e gli ideali che ha sostenuto.

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