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IL CASO
27 Agosto 2024 - 07:00
Zanzare in Piemonte
Due milioni e mezzo. È il tesoretto che ogni anno viene speso in Piemonte per debellare la piaga delle zanzare. Il finanziamento viene utilizzato per la disinfestazione, la pulizia delle caditoie dei tombini - dove generalmente la zanzara depone le uova - e per le operazioni di monitoraggio e campionamento di nuove specie, potenzialmente portatrici di malattie per l’uomo. Un milione e mezzo viene dalle casse della Regione e il resto dalla somma dei contributi stanziati da 230 Comuni, secondo la legge 75 del 1995. Solo a Torino, vengono spesi ogni anno 80mila euro per la lotta alle zanzare ma, nonostante gli interventi, la presenza degli insetti sul territorio appare molto alta.
Il picco
«Stiamo assistendo a un picco» spiegano dall’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), la società controllata della Regione che si occupa della lotta alle zanzare. «L’obiettivo è uccidere le larve attraverso dei trattamenti appositi» spiegano gli esperti. Quest’anno non si registra un livello di infestazione particolarmente elevato, tuttavia, in seguito a un periodo di forti piogge, seguito dall’aumento delle temperature, «abbiamo assistito a una proliferazione delle larve» spiega Paolo Roberto, responsabile del progetto “Lotta alle zanzare” dell’Ipla.
La zanzara tigre
L’inizio della stagione estiva è stato contraddistinto da temperature al di sotto della media e, di conseguenza, anche il proliferare delle zanzare ha subito un ritardo. «Per questa ragione è possibile che la zanzara tigre possa dare fastidio anche durante l’autunno» spiega Igor Boni, esperto dell’Ipla, responsabile dell’area Territori e Agricoltura.
Nuove specie
Prosegue il monitoraggio delle specie nei punti di maggior concentrazione di persone in arrivo da altri paesi. «Si teme che arrivino specie che oggi non sono presenti in Italia e che potrebbero essere pericolose per l’uomo» spiegano ancora dall’Istituto. In questo senso, sono state posizionate delle trappole all’aeroporto di Caselle e presso i maggiori siti di interscambio delle merci (in Val di Susa e nel Nord del Piemonte). «Quest’anno non abbiamo ancora rilevato alcuna nuova specie» racconta Boni. «Ma grazie a questa rete in passato sono state identificate due nuove specie: la zanzara nel Giappone e quella della Corea». Si tratta di zanzare non pericolose per l’uomo.
West Nile
Proseguono anche i “turni di sorveglianza entomologica” per l’individuazione della circolazione dei virus West Nile e Usutu in tutta la Regione. «Così riduciamo al minimo il rischio di epidemie».
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