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LA POLITICA

Autonomia differenziata, dopo i ricorsi la proposta di Fdi: «No ad azioni indipendenti»

L'assessore Bussalino: «Un costituzionalista sarà incaricato nella prossima seduta di Giunta»

La Regione Piemonte

Il grattacielo della Regione

Quattro Regioni (Puglia, Sardegna, Toscana e Campania) hanno presentato ricorso alla Corte Suprema contro la Legge 86/24: la Legge sull’autonomia differenziata. Di contro, diverse regioni a trazione centrodestra hanno reso nota l’intenzione di costituirsi in giudizio contro quei ricorsi. «Secondo me, una soluzione di grande equilibrio sarebbe quella di appoggiarci all’Avvocatura dello Stato, che sicuramente interverrà a tutela della Legge e fare così dei ricorsi non indipendenti ma in appoggio all’azione legale del governo» commenta l’assessore regionale del Piemonte, Maurizio Marrone. In altre parole: invece di agire singolarmente, la Regione sta valutando un’azione coordinata che parta dal governo stesso.

Maurizio Marrone, assessore regionale 

Già lo scorso luglio, il presidente Alberto Cirio e il suo assessore all’Autonomia Enrico Bussalino - incaricato di occuparsi direttamente della partita sull’autonomia - avevano firmato una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli in cui si chiedeva la riapertura del dialogo avviato dal 2018.

Enrico Bussalino, assessore regionale 



Ieri mattina si è tornato a discuterne durante la seduta della giunta e la proposta di Fratelli d’Italia è stata sottoposta al presidente Cirio. «È stata esaminata un’informativa riguardante la valutazione dei ricorsi presentati dalle Regioni Puglia e Sardegna» conferma Bussalino. «Come Regione Piemonte ci costituiremo per sostenere la costituzionalità del decreto Calderoli nel cui solco si posiziona la legge approvata dal Consiglio Regionale, importante passo per l’attuazione della autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. In coordinamento con gli altri attori coinvolti, inclusi le Regioni Veneto e Lombardia e l’Avvocatura dello Stato, la Regione Piemonte esprimerà le proprie posizioni, costituendosi in giudizio rappresentata da un costituzionalista che sarà incaricato nella prossima seduta di Giunta».

Il tema dei ricorsi «rappresenta la difesa in giudizio della Legge che il governo ha già approvato» ricorda Marrone. «Non ci sono divisioni interne di alcun tipo. In ogni caso sarà la Lombardia la prima regione che affronterà formalmente in tema lunedì prossimo». Il Piemonte, dal canto suo, non ce l’ha ancora in calendario.

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