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L'EVENTO
10 Settembre 2024 - 16:49
Salone dell'auto Torino
«Non venite al Salone dell’auto in macchina». Un invito che suona come un paradosso quello del patron del Salone dell’Auto di Torino Andrea Levy. Eppure è un motto che rappresenta la sintesi perfetta della nuova mobilità sostenibile promosso dal Salone.
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Levy, siamo alla vigilia dell’inaugurazione. È tutto pronto?
«Assolutamente sì, si respira un grandissimo entusiasmo. Ci aspettiamo 500mila persone provenienti da tutta Italia. Anche il ministro ai Trasporti Matteo Salvini ha fatto sapere che parteciperà all’inaugurazione di venerdì. E abbiamo ricevuto tantissime richieste per il Free Pass».
Cosa prevede?
«Il Free Pass prevede agevolazioni sui treni da tutta Italia diretti a Torino e bus. Parliamo di sconti che vanno dal 30 all’80%. Invitiamo tutti a venire al Salone senza auto».
Non le pare un contro senso?
«No, è la nuova mobilità. Diamo un segnale di efficienza. Il Salone sposa una mobilità ampia e integrata. Non parla solo di auto».
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Qual è secondo lei un appuntamento da non perdere?
«L’inaugurazione di venerdì, con la parata dinamica che parte dalla carrozza a cavalli, per arrivare al motore a scoppio e fino alle macchine moderne con cinque design di fama internazionale. Poi sabato abbiamo la parata dei prototipi al mattino e quella delle Supercar al pomeriggio. Domenica invece l’appuntamento è con il campione del mondo del rally ‘88-‘90 Miki Biasion e ci sarà un mega raduno di 100 Lancia Delta integrali in piazza San Carlo».
Cos’ha in più rispetto al vecchio format Parco Valentino?
«Ci siamo spostati nella zona più centrale della città. Il Salone è composto da diverse aree espositive. C’è via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello, piazzetta Reale con le Supercar, piazza Vittorio Veneto e piazza Arbarello con le auto classiche. Infine, in piazza Solferino si potranno trovare i mezzi delle istituzioni. Sposiamo auto, innovazione, cultura e sostenibiltà. Tutto questo passeggiando per Torino e ammirando le più belle architetture della città. È stato anche un modo per coinvolgere le famiglie a tutto tondo».
Un Salone open air. Non rimpiange la comodità di organizzare l’evento al chiuso?
«No, lo ritengo un modello superato. Peraltro non lo dico solo io, lo dicono i numeri delle case automobilistiche che partecipano sempre meno ai saloni al chiuso. Sono anche eventi meno sostenibili e coinvolgono sempre meno persone anche perché c’è un biglietto da pagare. Il nostro Salone invece è gratuito e questo avvicina molto le famiglie ed è importante per l’indotto della città».
Notiamo che in programma ci sono diverse case di produzione cinesi. Questo può essere propedeutico ad aprire la discussione per attrarre nuovi produttori?
«Sì, abbiamo 42 case automobilistiche, tra cui diversi brand cinesi nuovi. Cito DongFeng che ha annunciato che vorrebbe produrre in Italia. Sono discorsi importanti da fare anche in termini di economia».
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