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PENDOLARI NEL CAOS
13 Settembre 2024 - 14:12
«Ci mancava il treno in ritardo, ho la macchina parcheggiata in “doppia fila” e non so nemmeno a che ora arriverà mia figlia». C’è tutta la frustrazione di chi non si aspettava oltre il danno anche la beffa nelle parole del signor Franco che, attorno all’ora di pranzo, ha dovuto prendere l’automobile per andare a recuperare la sua Giulia in arrivo da Milano a Porta Nuova. Per ovviare all’annunciato sciopero dei mezzi pubblici che, insieme con manifestazioni pubbliche e cantieri in corso, ha trasformato l’anello di strade che circonda il centro di Torino in una lunga, estenuante coda di veicoli a passo d’uomo. E ad aggiungere disagio a disagio non poteva mancare anche l’imprevisto - un deragliamento all'alba - che, tra un binario e l’altro, chi sperava di non partire già accumulando minuti di ritardo, attribuisce alla scarmanzia del “venerdì 13”.
Schianto all’alba
Peccato che le cause reali siano ben altre. Ovvero, l’incidente che all’alba di ieri ha coinvolto due treni intorno alle 6.15 sulla rotta per Milano. Nello specifico il Trenord 2411 proveniente da Domodossola, con circa 200 passeggeri a bordo, si è scontrato con un vagone merci di un altro convoglio. Nell’incidente, il macchinista del treno passeggeri, 24 anni, ha riportato ferite lievi, mentre quattro passeggeri sono stati portati in ospedale con policontusioni. Nel corso della mattinata Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha comunicato che, per questo motivo, diversi treni ad Alta Velocità, Intercity e Regionali sarebbero stati deviati su percorsi alternativi, con ritardi fino a un’ora e mezza. Alle 10.30, infatti, già l’Alta Velocità in partenza da Torino veniva dirottata su Milano Porta Garibaldi e Milano Rogoredo evitando, così, la stazione di Milano Centrale. Anche diversi treni regionali della linea Torino-Milano hanno subito lo stesso destino con partenza e arrivo a Milano Porta Garibaldi anziché Milano Centrale. Almeno cinque i convogli cinque ad Alta Velocità e Intercity con ritardi superiori ai sessanta minuti.
Trasporti a singhiozzo
Con i cancelli della metropolitana chiusi una volta completata la “fascia di garanzia”, già ieri mattina, molti devono essersi accorti di un’adesione alla mobilitazione arrivata all’85% del personale viaggiante. Percentuali che, in serata, vengono confermate dal segretario Confsal, Fabio Cermentati, alla fine del quarto sciopero dell’anno e del primo dopo l’estate. «Credo che le alte percentuali di adesione, dal momento che considerano soltanto il personale viaggiante, ci diano ragione di un malcontento sempre più diffuso tra il personale del Gruppo torinese trasporti e che, per forza di cose, si riversa sulla qualità del servizio percepita dagli utenti» spiega Fabio Cermenati, segretario Fast Confsal. «Purtroppo continuiamo a non avere un confronto con l’azienda che, dal canto suo, manca di una visione del futuro, specie considerando il fatto che non si investa sul grande patrimonio delle risorse umane. Di certo, dunque, non sarà l’ultimo sciopero dell’anno».
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