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Economia & Ambiente
16 Settembre 2024 - 22:00
L'Italia sta affrontando un paradosso allarmante: mentre 3,1 milioni di italiani sono costretti a rivolgersi alle mense dei poveri o a chiedere pacchi alimentari per sopravvivere, il Paese registra un aumento del 45,6% nel volume di cibo sprecato rispetto all'anno precedente. Ognuno di noi butta via circa 107 chili di cibo ogni anno, l'equivalente di un miliardo di pasti. L'incremento shock è quello che emerge dai nuovi dati dell'Osservatorio Internazionale Waste Watcher, riportati da Coldiretti, che sottolinea come questo problema non sia solo etico, ma anche economico e ambientale.
Lo spreco alimentare non rappresenta solo una questione morale, ma ha ripercussioni significative sull'economia e sull'ambiente. Ogni tonnellata di cibo gettata via comporta un dispendio energetico e costi di smaltimento che pesano sulle finanze pubbliche e private. Inoltre, lo spreco alimentare contribuisce all'aumento delle emissioni di gas serra, aggravando ulteriormente la crisi climatica.
Per contrastare questo fenomeno, Coldiretti ha lanciato il progetto Educazione alla Campagna Amica, un'iniziativa educativa che coinvolge ogni anno oltre mezzo milione di bambini in tutta Italia. L'obiettivo è formare consumatori consapevoli, capaci di riconoscere il valore dei prodotti agricoli italiani e di seguire i principi della Dieta Mediterranea. Questo approccio mira non solo a ridurre lo spreco alimentare, ma anche a frenare il consumo di cibo spazzatura, sottolineando i costi etici ed economici legati a queste pratiche.
Coldiretti suggerisce alcune semplici azioni quotidiane che possono fare la differenza:
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