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Trasporti e disagi
19 Settembre 2024 - 07:20
Non c'entra nulla Stellantis con le sue strategie produttive o meno, non c'entra neppure il Salone dell'Auto con i suoi problemi attuali: Torino è comunque la città dell'auto. Delle auto in coda. Cantieri, disagi finché si vuole, ma la gran parte dei guai discende da scelte (errori) progettuali, da strategie politiche sulla viabilità. Vediamo come.
Lasciamo perdere piazza Baldissera, la cui situazione è ben nota e ogni nuovo progetto per rimediare agli sbagli dell'amministrazione che ha varato l'assurda rotonda lascia perplessi quanto prima. Piazza Baldissera è l'ostacolo per chiunque da Torino cerchi di puntare verso nord, il Canavese e, per inciso, anche l'aeroporto, che per una città con una qualche vocazione internazionale non dovrebbe essere un aspetto secondario... Ma in piazza Baldissera il concetto è abbastanza semplice: l'aiuola centrale è più grande della sede stradale e quando si arriva lì si passa dalle tre corsie del corso alle due dell'ingresso in rotonda. E ciò che sta a malapena in tre spazi, difficilmente sta in due. E' una questione fisica.
Un po' quello che accade alla maledetta rotonda Maroncelli: si arriva da corso Unità d'Italia con le tre corsie e si passa a due, perché quella di destra servirebbe per svoltare in corso Maroncelli, ma viene utilizzata da chi salta la fila e poi, in prossimità della rotonda, si infila verso sinistra, rallentando tutti gli altri.
Abbiamo detto tre corsie, ma al momento in buona parte del corso sono due, con tanto di salto di carreggiata, per il cantiere dell'idropolitana. Esisterà una tempistica per questo benedetto cantiere? E magari anche per altri che, da quanto si ricorda, dovevano essere chiusi entro l'estate, ma sorvoliamo. Comunque, si viaggia su due o tre corsie, diciamo, ma l'immissione dal sottopasso del Lingotto porta al primo intasamento. Poi, appunto, si arriva a Maroncelli. E qui, sorprendentemente, il caos nell'ora di punta lo provoca chi da Moncalieri usa la rotonda per girare su corso Maroncelli, trovandosi subito fermo. Un cantiere, per buona parte di agosto e settembre, ha avuto la sua parte. Ma è sufficiente la coda al semaforo che si allunga fino alla rotonda, bloccando l'immissione da corso Unità.
Per uscire da Torino partendo da zone semicentrali ci vogliono venti-trenta minuti buoni. Vogliamo una alternativa a corso Unità? Via Nizza ha un problema di cantieri, e va bene, sono opere necessarie. Però la via, che aveva già i suoi problemi, da Porta Nuova in avanti è dimezzata, visto che qualcuno ha pensato di mettere una pista ciclabile su ogni lato... Quando si è in zona Lingotto, abbiamo le auto in doppia fila.
E parliamo solo di una parte di Torino. Da nord a sud, la città è letteralmente bloccata, non ha una via di fuga che sia una. Ma neppure chi deve arrivare in città sorride: anche in tangenziale, in questi giorni, c'è un cantiere che provoca disagi. Per entrare in Torino all'ora di punta, al mattino, si impiega mezz'ora in più, come ben sanno i pendolari. Ma non è che di sera la situazione migliori: martedì sera, attorno alle 19, c'erano colonne di veicoli fermi o quasi a passo d'uomo da Orbassano a Moncalieri. Bisogna aggiungere altro?
Perché, quando si parla di una mobilità sostenibile, non è che basta buttare chilometri di ciclabili dove capita o riempire la città di monopattini che servono principalmente a causare incidenti... Vogliamo una alternativa all'auto, per esempio con il trasporto pubblico? Non è la risposta che può dare una città che, unica in Italia, blocca l'unica linea di metropolitana per un mese intero durante le ferie.
Voi che ne pensate? Siete pendolari o vi trovate spesso bloccati nel traffico? Quanto tempo passate fermi in auto? Quali sono i punti più critici? Raccontateci la vostra esperienza usando i commenti qui sotto, oppure scrivendoci sui nostri canali social.
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