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Il romanzo (vero) della Saponificatrice: così il true crime ha una nuova voce

La torinese Francesca Mogavero e la storia di Leonarda Cianciulli nella nuova serie di Giunti

Il romanzo (vero) della Saponificatrice: così il true crime ha una nuova voce

La vera caratteristica delle storie raccontate mille volte è che, in realtà è come se non fossero mai state raccontate. Accade nelle favole, anche quelle più nere, accade ancor di più nei casi di cronaca nera e giudiziaria diventati storia del nostro Paese. Prendiamo per esempio la Saponificatrice di Correggio: Leonarda Cianciulli da Correggio, massaia e madre di famiglia, che finisce a processo e poi in manicomio per l’omicidio di tre donne, dai cui cadaveri avrebbe fatto saponi profumati e torte da offrire a vicini e familiari. Ma è davvero questa la verità?

Per raccontarla non bastano le cronache e non bastano gli atti giudiziari, serve LA storia (il maiuscolo è voluto). Deve essere magari il personaggio a parlare, a farsi svelare. L’essenza del “true crime”, che sia un libro un podcast o una trasmissione tv, è questa.

Ed è quello che fa Francesca Mogavero, torinese trentenne, editrice in proprio con BuendiaBooks e scrittrice di racconti, ora al debutto come autrice di “La saponificatrice di Correggio” (Giunti, 14,90 euro), ossia la storia vera di Leonarda Cianciulli. Come in un romanzo - dove però è tutto vero -, affidandosi anche a documenti inediti, Francesca Mogavero ci porta a Correggio - terra che ama i racconti, le storie anche improbabili, come ci insegnano Tondelli e Ligabue - in quegli anni dell’Italia in nero, tra il 18 dicembre 1939 e il 30 novembre 1940: un lasso di tempo troppo breve per giustificare la scomparsa di tre persone, tre donne, da una cittadina piccola come quella. Le tre donne non verranno mai ritrovate, neppure i loro resti. Leonarda Cianciulli, messa sotto accusa, non esita a dichiararsi colpevole. Ma è il “dopo”, quando è già rinchiusa nel manicomio dove morirà, che inizia a raccontare e a svelare e mistificare al tempo stesso. Folle criminale ma anche mamma generosa e premurosa - pur nella disgrazia: oltre ai quattro figli, conta una lunga serie di aborti -, affabulatrice e seduttrice maligna.

“La saponificatrice di Correggio” inaugura la nuova collana di Giunti - originale il formato, con le coste bordate di rosso, e incredibili le copertine - “Nero900”, che ricostruisce i casi più neri della cronaca nera italiana novecentesca. «Menti criminali - spiegano dalla casa editrice - che hanno segnato le pagine di cronaca nostrana nel secolo scorso e turbato le coscienze». Gli autori sono tutti scrittori emergenti, scelti e guidati da Gianni Biondillo, uno degli autori noir più amati d’Italia.

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