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IL CASO

Metro, gli avanzi del Pnrr per coprire gli extra costi. E ora la Regione chiede soldi al Ministero

Entro lunedì la lettera di Bussalino a Salvini: 171 milioni per il prolungamento della linea 1 e i treni. E poi c'è il problema linea 2

Metropolitana di Torino

Metropolitana di Torino

La metro 1 con le sue scale mobili ferme, gli extracosti per l’acquisto dei nuovi treni e il sogno di arrivare fino al centro di Rivoli, da un lato. Dall’altro, la linea 2, che ancor prima di nascere deve fare i conti con il caro materiali ed è costretta ad accorpare le fermate della prima tratta finanziata. Oggi la metropolitana di Torino - tanto quella esistente quanto quella che verrà - è stata al centro del dibattito in Comune e in Regione.

Scele mobili: ecco il piano in tre tappe
A Palazzo Civico si è discusso nuovamente della piaga delle scale mobili ferme, per cui si ipotizza un sistema di coperture esterne «al fine di tutelare il più possibile gli impianti dalle intemperie e renderle così meno vulnerabili» spiegano i tecnici di Infra.To, la società che gestisce l’infrastruttura e prevedono un piano in tre tappe, per cui si partirebbe dagli impianti maggiormente utilizzati dai viaggiatori per poi andare via via a coprire sempre più scale. Fatto salvo il benestare della Soprintendenza.

Si partirebbe dunque con le stazioni di Bengasi, Italia 61, Lingotto, Carducci, XVIII dicembre e Fermi, per le quali si stima un passaggio di passeggeri superiore ai due milioni. Il costo previsto per l’intero intervento oscilla tra i 150mila e i 300mila euro. «La copertura degli accessi potrebbero essere un elemento che allunga la vita degli impianti senza interventi di sostituzione completa» sottolinea l’ingegnere Emilio Avitabile di Infra.To in commissione consiliare. «Stiamo lavorando su due fronti - prosegue -. Da un lato migliorare le manutenzioni e, dall’altro, rendere meno vulnerabili gli impianti». Parallelamente, verrà avviato un confronto con il Politecnico per indagare le ragioni dei guasti e stilare un piano di intervento. Per il triennio 2024-2026 sono previsti 2milioni e 380mila euro per gli interventi di riparazione delle scale. 


Cascine Vica- Rivoli
In commissione regionale invece è stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica della tratta Cascine Vica-Rivoli Centro, che costituisce il primo lotto dell’estensione verso ovest che mira ad arrivare al capolinea definitivo di Rivoli in prossimità della A32, per un totale di 280 milioni di euro. La fermata Cascine Vica, dopo diversi rinvii, dovrebbe essere operativa a partire dal primo trimestre del 2026. Per il prolungamento invece i tempi appaiono incerti. Anche per questo motivo l’assessore regionale l’assessore alle Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino presenterà, entro lunedì, una lettera al ministro Matteo Salvini, in cui chiede 25 milioni circa per arrivare a Cascine Vica e altri 145 per l’acquisto dei nuovi treni, indispensabili per far fronte al traffico chilometrico derivato dal prolungamento. Per un totale di 171 milioni di euro.


Extra costi Metro 2
Ci si rivolge al ministro delle Infrastrutture anche per coprire gli extracosti della linea 2. Il ministero aveva stanziato inizialmente 1,828 miliardi per la tratta Rebaudengo-Politecnico, ma il costo dell’opera è salito a 2 miliardi e 490 milioni (con un caro materiali al +36% secondo e InfraTo a luglio 2024), portando il progetto a garantire il finanziamento solo fino a Porta Nuova. In altre parole: mancano all’appello 662 milioni di euro. Durante la sua ultima visita a Torino, il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini non è parso incline ad assicurare nuovi finanziamenti. Tuttavia, pare che una possibilità per reperire le risorse mancanti potrebbe arrivare dai residui del Pnrr che non riusciranno ad essere investiti nei cantieri.

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