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I guai della sanità
11 Ottobre 2024 - 06:30
Qual è il confine tra la libera professione e il dovere pubblico? Una domanda che ci si pone, nella sanità, dove troppe volte per beneficiare del diritto alla salute o una visita in tempi rapidi si è costretti a rivolgersi ai privati. Gli stessi camici che magari operano in ospedali o strutture pubbliche. Tutto lecito, tranne quando il tempo dedicato alla libera professione è quello dell'impegno ospedaliero. E' quanto accaduto all'Ospedale Oftalmico di Torino. Due medici oculisti, secondo quanto emerso da un'indagine interna dell'Asl Città di Torino, avrebbero visitato pazienti a pagamento durante l'orario di lavoro, un comportamento che ha portato al loro licenziamento.
L'indagine, rivelata Lo Spiffero, è durata mesi, portando alla luce un quadro preoccupante: i due oculisti avrebbero sfruttato la possibilità di esercitare la libera professione in regime di intramoenia senza rispettare le regole. La legge infatti consente ai medici di svolgere attività privata all'interno delle strutture pubbliche, ma con rigide limitazioni. Tuttavia, sembra che queste norme siano state ignorate, con conseguenze dirette sulle liste d'attesa e sul servizio offerto ai pazienti. In poche parole, mentre erano in servizio, non avrebbero "staccato" timbrando il cartellino per il tempo necessario alle visite private.
"È stato oltrepassato ogni limite", ha dichiarato Carlo Picco, direttore dell'Asl, sottolineando la gravità della situazione, nella quale sono stati riscontrati diversi episodi nell'arco di un paio d'anni. La stessa Asl, confrontando orari e prestazioni di intramoenia, ha scoperto il trucco dei due professionisti. Ora, dopo la decisione della commissione di disciplina e il licenziamento, la parola passa alla Procura, cui sono stati trasmessi gli atti.
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