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LA GIORNATA
11 Ottobre 2024 - 22:00
Antonio Tajani e Alberto Cirio
«La chiusura della ferrovia del Frejus, in seguito alla frana dell’agosto 2023 sul lato francese, viene stimata in 32 milioni di euro anno, solo per gli operatori del trasporto merci ferroviario» si legge nella lettera consegnata dagli imprenditori nelle mani del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in occasione del tavolo Italia-Francia che si è svolto al Grattacielo Piemonte. «Ma l’impatto si estende a tutto il sistema economico regionale e nazionale per cui è difficile arrivare a una stima sui costi allargati, che sono sicuramente a sei zeri» prosegue la missiva.
«La totalità delle associazioni di categoria si sono riunite e si sono espresse congiuntamente presentando un documento condiviso che ribadisce con forza l’importanza e la strategicità dei collegamenti internazionali» ha fatto sapere il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina.
Al centro del dibattito la riapertura del traforo del Frejus, prevista per la primavera del prossimo anno; il collegamento del Tenda che dovrebbe essere ripristinato entro la fine del 2024 e - infine - l’opzione di creare una seconda galleria per il Monte Bianco. «Lo sviluppo dell’economia di tutto il Nord Ovest d’Italia dipende da questi collegamenti, vitali per Piemonte e Liguria e le vie di trasporto devono permetterci di valorizzare i nostri prodotti» ha premesso Tajani, al termine dell’incontro. «Oggi mi pare ci sia stato un cambio di passo - ha aggiunto - c’è un messaggio positivo da parte francese e come Governo faremo di tutto per sostenere l’obiettivo trasporti efficaci, efficienti e tutelando l’ambiente».
L’impegno francese
«Abbiamo la necessità di interventi immediati» ha rimarcato, dal canto suo, il presidente della Regione Alberto Cirio. «L’ambasciatore ha letto un messaggio del ministro francese e dato rassicurazioni sul massimo impegno per accelerare il più possibile i tempi per la riapertura della ferrovia del Frejus, sul rispetto della scadenza di dicembre per il tunnel del Tenda e, per la prima volta, è emersa l’importante disponibilita’ a ragionare tra regioni transfrontaliere e governi confinanti per il raddoppio del Monte Bianco, che noi consideriamo un intervento strategico per il futuro della nostra economia e delle nostre imprese, e anche per una migliore fluidità e sicurezza degli attraversamenti alpini». Sulla stessa linea, il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi. «Abbiamo formalmente richiesto alle autorità francesi di accelerare i tempi di realizzazione e miglioramento dei collegamenti sui valichi alpini tra Italia e Francia».
Il Monte Bianco
Il presidente della Valle d’Aosta Testolin ha poi ricordato come il Consiglio Valle si sia già «nel tempo favorevolmente espresso per la costruzione di una seconda canna del tunnel del Monte Bianco che potrebbe garantire maggior sicurezza, flussi separati e maggior fluidità del traffico». Il presidente Testolin ha quindi ribadito «la piena disponibilità delle istituzioni valdostane a collaborare con il Governo nazionale sul dossier da cui dipende lo sviluppo economico non solo della Valle d’Aosta, ma di tutto il Nord Ovest in ambito turistico, commerciale ed industriale».
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