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Salone dell'Auto
14 Ottobre 2024 - 17:40
dal nostro inviato a Parigi
John Elkann non risponde alle domande - anzi, non lascia il tempo di porgliele - e si dubita che risponderà mai all'ennesima convocazione in Parlamento, da parte delle opposizioni ma non solo, per riferire dei piani di Stellantis. Però accoglie con grandi sorrisi il presidente francese Emmanuel Macron.
Succede tutto al Salone dell'Auto di Parigi, mentre in Italia la politica chiede a gran voce di sentire Elkann dopo i discorsi di Carlos Tavares - l'ipotesi di tagli di posti di lavoro -, il presidente di Stellantis fa da padrone di casa per la visita del presidente Macron. Dapprima nello stand di Citroen, poi in quello di Peugeot, dove lui e Tavares aiutano l'inquilino dell'Eliseo a capire il funzionamento della nuova concept Peugeot.
D'altra parte Macron è in casa propria, perché lo Stato francese è azionista di Stellantis. Sarà per questo che, nonostante un paio di metri di distanza, nessuno ha pensato di invitare Macron anche nel vicino stand Alfa Romeo? Non è lo stesso Gruppo, la stessa "Famiglia"?
E così Macron riparte per gli impegni istituzionali e John Elkann, dribblando il cronista torinese, sparisce nei corridoi del Mondial del'Auto, forse per un rapido meeting con alcuni degli uomini Stellantis presenti, forse per qualche domanda meno ostile da parte dei colleghi francesi.
A cominciare da quelli di France Press o dell'agenzia Afp, ai quali Elkann ha negato il progetto di una fusione con Renault: "Al momento siamo concentrati sul nostro business, non c'è spazio per distrazioni dagli obiettivi, come può essere un consolidamento. Noi, come Stellantis, nasciamo da una serie di consolidamenti, prima Fca e poi con Psa. Ma questo non è il momento, né per consolidamenti né per deconsolidare".
"E' urgente sapere da Elkann, in qualità di azionista del gruppo Stellantis, quali garanzie sul piano dell'occupazione e su quello della produzione ci si possa attendere. Assicurazioni, purtroppo al momento disattese. Anche a fronte del sostegno pubblico di cui la società ha goduto a lungo, ci aspettiamo un impegno su nuovi modelli e chiarezza sul piano industriale" scrivono, intanto, in una richiesta ai presidenti delle Camere, i membri delle opposizioni Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Elly Schlein.
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