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Salone dell'Auto
14 Ottobre 2024 - 10:50
dal nostro inviato a Parigi
Carlos Tavares arriva al Salone dell'Auto per svelare la nuova Citroen E-C5 Concept, full electric, in anteprima mondiale. Sorrisi e ottimismo per un brand che si posiziona al secondo posto in Europa per le vendite nell'elettrico. E nel segmento C pare intenzionato a dare battaglia. Ma il ceo di Stellantis, in attesa dell'incontro con la stampa internazionale questo pomeriggio, manda un altro messaggio ambiguo: molti produttori potrebbero dover chiudere delle fabbriche. O cederle ai cinesi. E Stellantis?
A Les Echos, Tavares ha detto di sentirsi amareggiato, ma che "tutti (nel Gruppo, ndr) potranno lavorare serenamente fino alla fine del mio mandato, nel 2026". Ma non nasconde le difficoltà di questi mesi, sia quelli appena passati, sia quelli che verranno. E, paradossalmente poco prima che Leapmotor, il partner cinese di Stellantis, presenti il nuovo suv B10, Tavares avverte: “Chiudere le frontiere ai prodotti cinesi è una trappola - ha detto a Les Echos -. Aggireranno le barriere investendo in fabbriche in Europa. Fabbriche che saranno in parte finanziate con sussidi statali, in paesi a basso costo".
I costruttori cinesi, ha spiegato, sono impegnati in una autentica offensiva e se, alla fine di questa, "riuscissero a conquistare una quota di mercato del 10% in Europa, ciò significherebbe che avranno 1,5 milioni di automobili. Sono sette stabilimenti di assemblaggio. I produttori europei dovranno quindi chiuderli o trasferirli ai cinesi”.
Parole pesanti, che arrivano dopo che Volkswagen ha già annunciato di dover presto chiudere una o due fabbriche in Germania. E gli stabilimenti europei di Stellantis? In Francia, tra la stampa specializzata, si avvertono timori per alcuni impianti, mentre lo storico stabilimento di Sochaux dovrebbe rimanere centrale. E in Italia? Con Mirafiori già ferma per le mancate vendite della Fiat 500e? “Da parte nostra non c’è motivo di accettare un peggioramento delle nostre prestazioni se i cinesi avanzano in Europa, anche se manterremo il nostro punto di pareggio (il numero di auto necessarie per rendere redditizi i costi fissi, ndr) al di sotto della soglia del 50% di attività” ha detto a Les Echos.
E i posti di lavoro? Tavares, in un' altra intervista a Rtl, non esclude tagli "ma non è questa la mia strategia". "La salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti di lavoro"
Rimane l'ipotesi quindi che Stellantis potrebbe ridurre i numeri della produzione, sulla base dell'andamento del mercato. Per l'Italia, e per Mirafiori, bisogna attendere questo pomeriggio e l'incontro con la stampa internazionale, durante il quale faremo le nostre domande a Tavares.
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