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IL CASO
15 Ottobre 2024 - 21:00
Protesta fuori da Palazzo Lascaris
Mentre fuori da Palazzo Lascaris andava in scena la protesta dei collettivi femministi (in prima fila “Non una di meno”) contro la Stanza dell’Ascolto; all’interno, il consiglio tornava a discutere di aborto e dell’applicazione della legge 194.
La protesta
«In migliaia ci siamo mobilitate per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta stanza dell’ascolto, assegnata dalla direzione sanitaria del Sant’Anna e della Città della Salute di Torino al Movimento per la Vita Piemonte, una rete di associazioni antiabortiste che nel suo statuto vuole abrogare la legge 194», spiegano le femministe e chiedono di essere ascoltate dal consiglio. C’è però una condizione: che il movimento si dissoci «in modo esplicito e pubblico» dai comportamenti che si sono verificati sabato durante il convegno di Federvita.
Nessuna audizione
«Il movimento doveva prendere le distanze dalle vergognose scritte intimidatorie e minacciose contro l’assessore Marrone» ha spiegato il presidente del consiglio regionale Davide Nicco. Nessuna audizione dopo il niet dell’associazione. «Con persone che non si dissociano da comportamenti violenti credo sia giusto che le istituzioni non dialoghino», conclude il presidente Nicco.
«Censura»
Immediata la reazione delle opposizioni in consiglio. «Dal centrodestra abbiamo assistito alla censura della voce dei collettivi femministi che manifestavano per chiedere la chiusura della Stanza dell’ascolto» tuona la capogruppo dei Cinque Stelle Sarah Disabato e parla anche di «un tentativo, chiaramente strumentale, di criminalizzare l’intero movimento femminista senza dargli la possibilità di esprimere le proprie opinioni». Durante la seduta il Gruppo del M5s ha presentato poi un ordine del giorno - bocciato dal centrodestra - di solidarietà «al personale sanitario e alle donne vittime della propaganda antiabortista». Bollano come «gravissima» la decisione di non audire le associazioni anche i consiglieri di Alleanza Verdi Sinistra Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro. «È la maggioranza a rifiutare il dialogo, ad alimentare tensioni» chiosano i tre.
La replica di Marrone
Nel frattempo, tocca ancora una volta all’assessore Maurzio Marrone riferire in aula in merito ai numeri e ai risultati della Stanza dell’Ascolto aperta presso l’ospedale Sant’Anna di Torino. «Le associazioni firmatarie della convenzione di Vita Nascente 2023 hanno assistito 108 donne/coppie sul totale di 478 sostenute complessivamente - spiega -. L’Azienda Ospedaliera Universitaria monitorerà le attività svolte dall’Associazione e trasmetterà all’Assessorato Competente i dati di attività, vigilando sul rispetto di quanto definito nella Convenzione».
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