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Il caso

Cpia, troppe iscrizioni e pochi spazi: «Cercasi locali nelle scuole d’infanzia»

Il Comune di Torino attiva un tavolo di coordinamento per trovare soluzioni alla carenza di spazi

Il Cpia3

Il Cpia3 di via Poma

I Cpia chiedono nuove aule. I tre centri provinciali d’istruzione per adulti della città, sotto assedio per l’altissima richiesta di iscrizioni. Una domanda che mal si combina con l’offerta di organico e spazi. «Troppe iscrizioni rispetto alla capienza dei Cpia», sottolinea la consigliera comunale Caterina Greco - Pd - nell’ultima riunione di Quinta commissione.

Motivo per cui l’ipotesi messa sul tavolo dall’assessora all’istruzione Carlotta Salerno è quella di sfruttare gli spazi delle scuole d’infanzia, le cui classi, in molti casi, si riducono di anno in anno. «Un valido esempio è il caso del Cpia 3 e della scuola d’infanzia Bruno Ciari di via Moretta, che le “presta” degli spazi bimbi», ha affermato. Un altro quello di via delle Primule 36 - Cpia 1 - che avrà a disposizione nuove aule provenienti dalla scuola proprio di fronte, coinvolta nel dimensionamento», ha spiegato. Le sole iscrizioni al Cpia 2 di quest’anno, infatti, hanno raggiunto quota 2700.

Numeri destinati a salire, considerando l’aumento dei cittadini stranieri residenti a Torino, i quali necessitano del diploma conclusivo del primo ciclo di studi per ottenere la cittadinanza italiana. «Abbiamo attivato un tavolo di coordinamento del territorio per sistematizzare l’ampliamento delle risorse e individuare le problematiche più urgenti» ha rassicurato, infine, l’assessora.

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