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IL CASO

Space Park, taglio del nastro a San Mauro. Il nuovo centro per creare piccoli satelliti - IL VIDEO

Un modello di innovazione e sostenibilità nell'industria spaziale italiana

Il taglio del nastro alla Argotec

Il taglio del nastro alla Argotec

Argotec ha inaugurato, a San Mauro Torinese, il suo Space Park, una fabbrica di satelliti di piccole dimensioni, che prende vita all’interno di un edificio iconico per l’architettura contemporanea, nato dalla matita dell’architetto Oscar Niemeyer, nel 1981: la ex cartiera Burgo.

La volontà di Argotec, in linea con i principi di sostenibilità ambientale che la guidano, è stata quella di rilevare e riqualificare un edificio esistente, invece di costruire da zero su suolo libero, sprecando inutilmente risorse, e la scelta è ricaduta sull’ex cartiera Burgo, anche per la sua forma, che la fa apparire simile ad una navicella spaziale.

Lo Space Park rappresenta un investimento da 25 milioni di euro, un importante progetto di riqualificazione del territorio, che nasce nell’ambito del progetto “Space Factory” dell’Agenzia spaziale italiana; 60mila metri quadri di lotto totale, 11.500 metri quadri di superficie dell’edificio e mille metri quadri di Camera Bianca per la produzione dei satelliti, ma anche spazi per ospitare le start up, fornendo loro ambienti che, altrimenti, non potrebbero permettersi di utilizzare.

Lo Space Park è in grado, a regime, di produrre un satellite a settimana e di ridurre notevolmente i tempi di produzione rispetto a quelli attuali. Inoltre, ha già creato 200 nuovi posti di lavoro, ai quali presto, attraverso un nuovo piano di assunzioni, se ne aggiungeranno altri cento.Al taglio del nastro del nuovo centro produttivo di Argotec era presente anche il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, che ha definito Argotec Space Park un modello ed esempio di innovazione e di riconversione industriale e produttiva di una struttura costruita per altri scopi. Ed ha aggiunto: «Complessivamente, fra risorse del Pnrr, utilizzate anche in questa occasione, tra risorse provenienti dal bilancio nazionale e risorse gestite dall’Agenzia spaziale europea o dall’Agenzia spaziale italiana, abbiamo allocato, da qui al 2026, circa 7,3 miliardi di euro, scommettendo sulla space economy e sulla potenzialità di crescita delle nostre imprese del settore. Nel contempo, abbiamo presentato in Parlamento la prima legge nazionale sullo Spazio, che andrà a regolamentare la presenza in orbita di attori sia pubblici, sia privati, e che sarà di supporto per le start up e per le piccole e medie imprese, che saranno incentivate e alle quali sarà riservata una quota degli appalti delle grandi imprese».

Il fondatore ed amministratore delegato di Argotec, David Avino, si è detto soddisfatto dei traguardi raggiunti, anche se l’apertura dello Space Park rappresenta un punto di partenza e non uno d’arrivo, per diventare sempre più rilevanti e protagonisti nella produzione di satelliti di piccole dimensioni e nel mercato dell’aerospaziale mondiale, realizzando tutto completamente in sede, dal design, fino alle operazioni in orbita, passando per la progettazione, la produzione ed i test e garantendo, in questo modo, il completo controllo di tutto il processo e la massima qualità. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Avino – è quello di continuare a crescere in Italia e all’estero, affermando il valore della tecnologia Made in Italy a livello globale, come abbiamo già dimostrato di saper fare». Presenti all’inaugurazione anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, la sindaca di San Mauro, Giulia Guazzora, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente, la direttrice dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa, Simonetta Cheli, e gli astronauti Esa, Paolo Nespoli e Luca Parmitano.

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