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IL FATTO

Memoria e celebrazione: Torino onora i suoi defunti

Tra ricorrenze, numeri e nuovi riti, la città rende omaggio ai defunti e riflette su come il dolore si trasformi in condivisione e cultura

Memoria e celebrazione: Torino onora i suoi defunti

orino, città di storie e memorie, torna a vivere i giorni della commemorazione dei defunti con un fitto calendario di eventi religiosi e culturali. Fino al 3 novembre, cimiteri aperti dalle 8.30 alle 17.30, linee bus potenziate e un servizio navetta gratuito sono stati messi a disposizione di chi desidera rendere omaggio ai propri cari. Il primo novembre, alle 15.30, l'arcivescovo Roberto Repole celebrerà la messa al Cimitero Parco, e il 2 novembre il Cimitero Monumentale ospiterà la cerimonia istituzionale, con una messa pomeridiana alle 15.30. In parallelo, si svolgerà la rassegna musicale Appuntamenti con il ricordo e, al Sacrario dei caduti della Grande Guerra, risuoneranno le note di un concerto organizzato dalla Afc, società che gestisce i cimiteri torinesi e che da tempo si impegna a valorizzarne la funzione di luoghi di cultura.

“Fare memoria è un impegno che ci prendiamo tutto l’anno, anche cercando di far vivere i cimiteri come spazi di cultura e incontro,” sottolinea l’assessora Chiara Foglietta, mentre l’ad di Afc Carlo Tango annuncia un segno di rispetto per la pluralità: la futura Sala del Commiato. Dietro queste celebrazioni, ci sono numeri che raccontano un'intera comunità: ogni mese, in media, Torino registra poco più di mille funerali, dati che, seppur impietosi, forniscono una radiografia della città. Dall'inizio del 2023 a settembre, 9.012 sono stati i servizi funerari, dei quali 7.838 riguardano residenti e 1.174 persone di altre zone, sepolte comunque nei cimiteri cittadini. Rispetto allo scorso anno, i dati indicano una lieve diminuzione (85 decessi in meno), ma l’inevitabile confronto con il periodo pandemico si rivela più significativo: nel 2020, annus horribilis, Torino contava 14.917 funerali, con una media di oltre 1.240 al mese. Rispetto ad allora, la città è tornata a una quieta normalità che tuttavia non dimentica l’impatto del Covid.

Oltre ai numeri delle sepolture, un’altra scelta si fa strada nelle preferenze dei torinesi: la cremazione. Nei primi nove mesi del 2024, oltre il 55% dei funerali ha portato a questa soluzione, per lo più presso la Società per la Cremazione di Torino. Un segno dei tempi e, forse, di nuove sensibilità: nel 2018, solo il 40% sceglieva la cremazione, ma la pandemia, con le sue drammatiche cifre, ha fatto sì che nel 2020 il numero superasse le 7.500 cremazioni, e il trend continua in ascesa.

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