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Adottare un cane sui social: quando un post ti cambia la vita

Ma oltre il fascino del primo scroll c’è un mondo di responsabilità. Ecco tutto ciò che c'è da sapere (possibilmente prima)

Adottare un cane sui social: quando un post ti cambia la vita

Se state pensando che un cane è solo una compagnia, avete già perso il punto. Perché adottare un cane non è mai una scelta “da poco” e oggi passa anche dai social, sì, proprio da quei post che vi fanno stoppare il dito per un istante di troppo. Su Facebook e altre piattaforme, tra foto e appelli, si svela un intero universo di cani in cerca di casa. Ma fermarsi a una foto e decidere sul momento è come dire di conoscere una persona da un ritratto: il rischio è quello di prendere un granchio, o peggio, di riportare indietro quel cane quando le cose non funzionano.

Non inganniamoci: un musetto tenero e due occhioni malinconici hanno sempre il loro effetto, ma è solo l’inizio di un percorso più serio. La soluzione migliore? Andare in un canile o rifugio locale, dove gli educatori non vi vendono un colpo di fulmine, ma vi guidano in un’adozione responsabile. Qui l’incontro è diretto, autentico: si osserva, si conosce il carattere del cane e si valuta la compatibilità con chi desidera adottarlo. È un po’ come conoscere una persona di persona invece che tramite messaggi, con la differenza che qui ci si gioca una vita intera.

Non tutti i social sono uguali: saper scegliere chi lavora con il cuore

Scorrere sui social per trovare un cane non è il male assoluto, ma bisogna capire come e dove guardare. Molte associazioni e volontari affidabili usano i social per dare una chance a cani che aspettano da tempo. Ma come riconoscerli? Prima di tutto, dalla qualità dell’annuncio: quelli ben fatti non si limitano a descrivere età e peso del cane, ma ne tracciano una sorta di identikit caratteriale, dandovi un assaggio della sua personalità. Così avete qualche elemento in più per capire se quell’incontro ha un senso o rischia di finire male. Diffidate invece da chi mette solo un’immagine strappalacrime e una descrizione vaga: l’adozione non è solo “salvare” un cane, è garantirgli una nuova vita in cui entrambi possiate davvero trovarvi bene.

Ma anche i social hanno i loro pregiudizi: non mancano infatti gli annunci che escludono l’adozione a chi vive in alcune regioni, soprattutto al Sud, dove ancora oggi ci sono tassi elevati di abbandono. Un cortocircuito assurdo, che nega a tanti cani in cerca di casa la possibilità di essere accolti da famiglie affettuose. Perché adottare un cane non dovrebbe mai dipendere dal codice postale, ma dall’intenzione autentica di chi apre il cuore e la casa a un nuovo membro della famiglia. È ora che le associazioni superino questi stereotipi, perché la vera responsabilità non guarda alle mappe geografiche.

Scegliere responsabilmente: l’adozione è una vita, non un like

Scegliere un cane su internet non è solo una questione di estetica. C’è l’aspetto fisico, certo, ma il carattere fa la differenza. Non è un cane “perfetto” quello che vi serve, ma quello giusto per voi. Chi pubblica un annuncio dovrebbe guidarvi oltre lo sguardo commovente, facendovi intravedere una storia, un’individualità. E se il profilo vi fa sentire così, siete sulla buona strada: perché quello che conta è che possiate adottarvi a vicenda, costruendo una relazione che sia solida, sincera, e che parta dalle basi giuste. Non fidatevi solo delle parole o delle recensioni online: un’associazione valida è quella che vi permette di fare una visita, di conoscere i volontari e vedere come sono accuditi i cani. In fondo, internet offre tutto, ma solo andando di persona scoprirete se l’amore a prima scrollata può davvero diventare un amore per la vita.

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