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IL FATTO

Torino, un selfie di troppo: il rapinatore si immortala con lo smartphone e finisce in manette

Beffato dalla tecnologia: dopo il colpo, il giovane rapinatore si scatta foto con il cellulare rubato, ma il cloud le invia alla vittima. Scovato in poche ore a San Salvario dai carabinieri

Torino, un selfie di troppo: il rapinatore si immortala con  lo smartphone  e finisce in manette

Passeggiava di notte, solo, lungo corso Sebastopoli. Non aveva idea che da lì a poco si sarebbe trovato faccia a faccia con tre ragazzi pronti a sbarrargli la strada, uno di loro con un coltello in mano. Gli occhi puntati su di lui, la richiesta secca: cellulare, portafoglio, zaino. Una rapina-lampo in pieno stile urbano, che ha lasciato il giovane torinese – venticinquenne – senza niente in mano, costretto ad assistere al trio che sparisce nell’ombra in pochi secondi. Solo, spaventato e derubato, chiama subito i carabinieri, ma i rapinatori sono già lontani.

La storia potrebbe finire qui, come tante altre in cui la notte si porta via tracce e colpevoli. Ma la tecnologia questa volta diventa il colpo di scena perfetto. Il giorno dopo, il ragazzo si collega al cloud per recuperare qualche dato dal suo telefono, ora nelle mani del rapinatore. E qui, tra le foto salvate automaticamente, spunta l’immagine sorprendente: volti sconosciuti, visi di ragazzi che non ha mai visto prima. Ma uno in particolare gli riporta alla memoria quella notte: il rapinatore è proprio lì, immortalato in un selfie caricato inconsapevolmente nel cloud della vittima.

Non serve altro agli investigatori. Lo riconoscono subito: un diciannovenne, già noto alle forze dell’ordine, viene rintracciato poche ore dopo nel quartiere di San Salvario, il cellulare della vittima ancora addosso e undici grammi di hashish in tasca. La “bella sorpresa”, come direbbe qualcuno, arriva con un po’ di giustizia in più: il giovane è ora accusato di rapina aggravata, in concorso e con utilizzo di arma. Il giudice di Torino non perde tempo e firma per lui la misura cautelare in carcere. In corso ci sono indagini serrate per rintracciare il resto del gruppo.

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