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Sciopero nazionale dei treni: caos a Torino, migliaia di passeggeri bloccati a Porta Susa

Il racconto dei pendolari: ore di attesa e personale in difficoltà

Porta Susa ieri (Foto Amica Reporter Federica)

Porta Susa ieri (Foto Amica Reporter Federica)

Italia bloccata per otto ore a causa dello sciopero nazionale dei treni, scattato ieri dalle 9 alle 17 e proclamato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Fast e Orsa Trasporti. La mobilitazione, organizzata in risposta a una violenta aggressione subita da un capotreno a Genova, ha causato ritardi fino a tre ore e la cancellazione di numerosi convogli, creando gravi disagi per migliaia di passeggeri.

Tra i punti critici, le stazioni principali da Nord a Sud del Paese: Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Salerno si sono riempite di viaggiatori in attesa di un treno per raggiungere casa o il luogo di lavoro. Una testimonianza emblematica del disagio arriva da Sarah, nostra lettrice, che ha condiviso delle immagini della stazione di Porta Susa a Torino, descrivendo la situazione come “un disastro”. “Lo sciopero era ufficialmente terminato alle 17, ma alle 18:30 la stazione era ancora nel caos totale. Un vero delirio, senza treni in partenza e con migliaia di persone in attesa,” ha raccontato. “Un’attesa interminabile,” ha aggiunto Sarah, spiegando come anche il personale ferroviario fosse in difficoltà nel dare risposte ai tanti passeggeri in cerca di assistenza.

L’accoltellamento del capotreno a Genova Rivarolo, colpito con due fendenti e ora dimesso dall’ospedale con una prognosi di 14 giorni, ha rappresentato l’ennesimo episodio di violenza contro il personale ferroviario, spingendo i sindacati a chiedere misure concrete per la sicurezza. “Un’aggressione inaccettabile”, ha dichiarato l’a.d. di Trenitalia, Luigi Corradi, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera. Corradi ha illustrato l’avvio di alcune iniziative per la protezione del personale, tra cui l’uso di bodycam in via sperimentale in Emilia Romagna, con un possibile ampliamento a livello nazionale, e l’installazione di telecamere su tutti i nuovi treni.

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