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13 Novembre 2024 - 16:12
Il presidente uscente di Amma, Stefano Serra, al passaggio di consegna con la nuova presidente Giorgia Garola.
Intelligenza artificiale e innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese: sono queste le sfide per il futuro per il settore metalmeccanico e metatronico torinese e piemontese. Ma, secondo il presidente uscente dell’Amma, Stefano Serra, mancano le infrastrutture, per diventare davvero competitivi nel mercato mondiale.
Nel corso dell’assemblea organizzata in occasione del 105esimo anniversario dell’Amma, oltre alla nomina della nuova presidente, Giorgia Garola, si è svolto l’evento “Trasferimento tecnologico: dai piani all’azione”, nel corso del quale sono stati analizzati i traguardi raggiunti, con una visione rivolta al futuro, fra sfide e passi da compiere.
Il presidente uscente, Stefano Serra, ha sottolineato l’importanza e la necessità dell’implementazione delle nuove tecnologie anche per le piccole e medie imprese, come motore di crescita e competitività, per dare sicurezze sul futuro alle 623 aziende e ai 53mila dipendenti del settore. Occorrono le infrastrutture, perché «senza le infrastrutture non abbiamo il fattore abilitante per giocarci la partita come imprenditori. Porto alla vostra attenzione tutti i progetti cantierati in questa città, la città dell’aerospazio, il centro della manifattura per l’autoveicolo, il grande sviluppo a Grugliasco, che sarà polo della chimica, farmaceutica, biotecnologie: tutti questi investimenti cantierati per realizzare infrastrutture accademiche valgono 900 milioni di euro. Cosa manca intorno? Tutto ciò che deve andare a corredo, e quindi i luoghi, degli Its per la parte professionalizzante, e i grandi luoghi per le piccole e medie imprese e per le startup».
È necessario anche coltivare le eccellenze che abbiamo, come il settore dell’aerospaziale. «Da oltre vent’anni si parla di città dell’aerospazio, il settore nel frattempo è cresciuto in tutto il mondo e quel ruolo di capitale nazionale che ci spetta, va oggi difeso con le unghie e con i denti, dando l’avvio a lavori, cantieri e progetti che siano attrattivi per gli investimenti e per i talenti».
Importante, nell’ottica della crescita, è anche il fattore educativo, è necessario sviluppare un’azione di educazione all’impresa a partire dalle scuole, sia a livello universitario, sia a partire dalle scuole elementari e medie, perché gli studenti di oggi saranno le risorse che faranno crescere le imprese del nostro territorio nei prossimi anni.
Secondo il presidente dell’Unione Industriali, Marco Gay, la capacità di lavorare insieme e in sinergia deve continuare ad essere sviluppata e allargarsi anche ad una visione più ampia, al fine di individuare tempestivamente nuove missioni e prospettive di sviluppo. «Torino è e sarà – ha sottolineato Gay – la casa dell’industria». E sul tema dell’automotive ha specificato che occorre trovare soluzioni che vadano nella direzione della neutralità tecnologica, che si potrà raggiungere solo se l’ottica rimarrà quella dello sviluppo e della creazione del benessere.
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