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Anarchici italiani in protesta in Albania: il Gabrio di Torino sfida i centri migranti, ma a Gjader ci sono solo cani

Montaruli: “Centri sociali torinesi in gita in Albania? Dopo quanto avvenuto negli ultimi giorni, non avrebbero dovuto nemmeno circolare in Italia"

Anarchici italiani in protesta in Albania: il Gabrio di Torino sfida i centri migranti, ma a Gjader ci sono solo cani

Anarchici italiani in protesta in Albania: il Gabrio di Torino sfida i centri migranti, ma a Gjader ci sono solo cani

Partiti nel cuore della notte, a bordo di un pullman, un gruppo di anarchici e antagonisti italiani ha raggiunto l’Albania per una protesta contro i centri per migranti di Shengjin e Gjader. A guidare il corteo, tra i tanti movimenti, spiccano i militanti del Gabrio, il celebre centro sociale di via Millio a Torino. Obiettivo dichiarato: opporsi alla gestione dei centri migranti, ma l’esito della loro azione si è rivelato ben diverso da quanto sperato.

Arrivati a Shengjin, i manifestanti hanno dato vita a un rumoroso corteo che li ha portati a Gjader, dove si sono fermati davanti al centro migranti con uno striscione provocatorio che recita "Stop lager". Ma qui arriva la sorpresa: nei centri non ci sono migranti, ma cani randagi. Stando a quanto riporta il quotidiano L’Unità, i manifestanti si sono trovati a fare i conti con una realtà che smentisce le loro aspettative: al posto dei migranti, infatti, sono i randagi di Gjader ad essere "ospitati" dal centro, amorevolmente accuditi dalla polizia.

Niente migranti. I tribunali italiani, da Roma a Palermo fino a Catania e Bologna, avevano infatti dato ragione a chi contestava i trattenimenti nei CPR, ritenendoli incompatibili con la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso ottobre, che restringe la possibilità di considerare un Paese come “sicuro”. Così, tra la decisione di far rientrare in Italia il personale di Medihospes, la cooperativa incaricata della gestione, e il rientro della maggior parte degli agenti di polizia, il centro di Gjader sembra essere rimasto vuoto di ospiti, ma ben occupato dai cani randagi. Tra i manifestanti, anche Zerocalcare.

A commentare sarcasticamente la situazione, Luca Pantanella, segretario provinciale del sindacato FSP: “Probabile che l'ufficio stampa dei centri sociali non abbia ben funzionato.” E continua, ironico: “Siamo lusingati dalla loro preoccupazione. Se ci mandano all’estero, con chi fanno le loro guerriglie quotidiane?”

Le reazioni alla protesta non si sono fatte attendere. La politica italiana ha subito preso posizione. Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha commentato seccamente: “Centri sociali torinesi in gita in Albania? Scimmiottano gli eletti della sinistra per contestare un modello che tutti vogliono imitare. Dopo quanto avvenuto negli ultimi giorni, non avrebbero dovuto nemmeno circolare in Italia, figurarsi all’estero. Ora saranno effettuati controlli per verificare chi ha partecipato ai disordini. Sono solo professionisti della tensione.” Un’accusa che rimarca l’immagine di un movimento che, secondo la politica di maggioranza, non è altro che un gruppo di attivisti impegnati nella destabilizzazione sociale, pronti a creare caos ovunque si trovino.

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