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Agricoltura & Economia

Vino, così il falso Made in Italy minaccia un settore da 11 miliardi

I dati del Rapporto Ismea-Qualivita su produzione ed export. L'intervento del ministro Lollobrigida

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«È un miracolo che con l’aggressione al vino in questi ultimi anni il nostro prodotto tenga nel mercato, perché ci sono campagne estremamente negative. Se consumato nella maniera corretta, all’interno di una sana alimentazione, il vino è un elemento bilanciato che fa parte non solo della nostra cultura ma del nostro benessere, della nostra longevità, che ci vede essere la seconda nazione al mondo per permanenza sulla Terra, questi sono dei dati che vanno correttamente richiamati» ha commentato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del Rapporto Ismea-Qualivita.

Il 2023 ha registrato un rallentamento nella produzione e nel valore del vino DOP e IGP in Italia, evidenziando dinamiche divergenti tra le due categorie. Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita, la produzione imbottigliata si è attestata a 25,9 milioni di ettolitri, in lieve calo dello 0,7% rispetto al 2022, mentre il valore complessivo è sceso a 11 miliardi di euro (-2,3%). L’export ha mostrato una sostanziale tenuta, con 6,89 miliardi di euro (-0,6%), confermando l’importanza della qualità italiana sui mercati internazionali.

DOP e IGP: tendenze opposte

  • Vini DOP: il calo della domanda ha portato a una riduzione della quantità imbottigliata del 4%, con un valore complessivo di 9,08 miliardi di euro (-3,7%).
  • Vini IGP: in controtendenza, hanno visto crescere sia la produzione imbottigliata del 6% che il valore economico, raggiungendo 1,95 miliardi di euro (+4,8%)

Export: una solida performance

Nonostante la flessione dello 0,6% rispetto all’anno precedente, il dato export rappresenta un incremento del 66% rispetto al 2013, segnale di una filiera capace di affrontare le sfide globali. Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato il valore del settore: «La tenuta dell’export dimostra la forza dei nostri imprenditori, capaci di competere su mercati sempre più complessi».

Una filiera che traina l’economia

Il settore della DOP economy coinvolge 107.175 operatori, genera 333mila posti di lavoro e si avvale di 135 Consorzi di tutela e 12 Organismi di controllo. È un comparto che vale 20 miliardi di euro, con un impatto cruciale anche per l’export e lo sviluppo rurale.

Sergio Marchi, direttore di Ismea, ha rimarcato l’importanza della qualità italiana: «Gli agriturismi, soprattutto in regioni come Toscana e Veneto, sono ambasciatori del nostro patrimonio enogastronomico, con il 50% dell’offerta legata a prodotti DOP e IGP. È fondamentale sostenere questa eccellenza per il futuro delle giovani generazioni».

L'allarme Italian Sounding

Lollobrigida ha evidenziato l’urgenza di contrastare il fenomeno dell’Italian Sounding, che mina la reputazione dei prodotti italiani all’estero e danneggia l’economia: «È essenziale rafforzare le normative internazionali e sensibilizzare i consumatori sulla differenza tra prodotti autentici e imitazioni». Inoltre, il governo sta lavorando per rendere i prodotti DOP e IGP più accessibili anche alle fasce meno abbienti, integrandoli nelle iniziative sociali come la Carta “Dedicata a te”.

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