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Il Piemonte spende mezzo milione di euro per bonificare l'ex campo nomadi di Torino nord

Approvato il progetto per il recupero ambientale dell’area dell'ex accampamento rom di strada dell’Arrivore

Riqualificazione in arrivo per l'ex campo nomadi dell'Arrivore

Riqualificazione in arrivo per l'ex campo nomadi dell'Arrivore

Quasi mezzo milione, per la precisione 413mila euro, per bonificare e mettere in sicurezza la zona dove c’era il vecchio accampamento rom di Torino Nord. Il recupero ambientale dell’area dell'ex campo nomadi di strada dell’Arrivore ha fatto un deciso passo in avanti, verso la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’intervento. La giunta comunale, su proposta dell’assessore al Verde e alla Cura della città, Francesco Tresso, ha infatti approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dei lavori, il cui importo è appunto pari a 413mila euro. Un intervento che sarà finanziato dalla Regione Piemonte con soldi provenienti dal Ministero della Transizione Ecologica, destinati a riqualificare i siti contaminati (i cosiddetti “siti orfani”) che, data l’assenza o inadempienza del responsabile, sono sempre stati a carico della pubblica amministrazione. «Un intervento lungamente atteso e che, a lavori conclusi, consentirà finalmente la fruibilità di quest’area, che sarà valorizzata dal punto di vista ambientale e ricreativo in connessione con il Parco fluviale dell’Arrivore», ha commentato l’assessore Francesco Tresso. Nello specifico, l’area di intervento di cui si parla ha una superficie di circa 1,7 ettari e riguarda le zone all’interno del Parco dell’Arrivore sulla sponda destra del fiume Stura di Lanzo, in prossimità della confluenza con il Po.

All’Arrivore, il campo nomadi è stato sgomberato da molti anni, ma i problemi non sono mancati. Come le razzie ai danni dei coltivatori degli orti urbani. I ladri, spesso nomadi, di notte tagliavano le reti che circondavano gli appezzamenti di terra per rubare ortaggi e tutto quello che potevano, compresi gli attrezzi per la coltivazione dei campi. E poi i rifiuti, abbandonati, come le pile di pneumatici che Amiat doveva poi rimuovere utilizzando i “ragni”. Da non dimenticare poi il fenomeno dei cani randagi, numerosi all’Arrivore, con super-lavoro da parte del Comune per recuperare gli esemplari. Insomma problemi a non finire in quell’area della periferia nord di Torino. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare il “celeberrimo” Tossic Park (ma oggi i tossici preferiscono accamparsi al rudere dell’ex piscina Sempione di via Cigna). Dunque per il parco dell’Arrivore forse s’intravede una luce in fondo al tunnel, per un’area verde che dopo lo sgombero del campo nomadi era stata inaugurata nell’ottobre 2009 nell’ambito del grande progetto denominato “Torino Città d’Acque”.

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