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la conferenza stampa

Repole "taglia" i preti: «Le parrocchie non devono coincidere con i paesi. Anche banche e poste spariscono»

Il cardinale: «Stiamo riorganizzando la nostra presenza ecclesiale». E su Stellantis: «Vedo finalmente un cambiamento»

Il cardinale Roberto Repole ha tenuto la conferenza stampa di fine anno

Il cardinale Roberto Repole ha tenuto la conferenza stampa di fine anno

Il cardinale l'ha chiamata "riorganizzazione", ma per molti abitanti della provincia suona come "taglio". Quello dei parroci e delle parrocchie, ultime quelle di Barbania e Levone, che sono senza parroco e i fedeli, se vorranno partecipare alla messa di Natale, dovranno andare a Rocca Canavese. Ha tentato di spiegarla, questa riorganizzazione della presenza ecclesiale, il cardinale Roberto Repole durante la consueta conferenza stampa di fine anno all'Arcidiocesi di via Arcivescovado. «Le parrocchie non devono per forza coincidere con i paesi. Del resto vedo che spariscono gli uffici postali e anche quelli bancari. Noi stiamo provando a riorganizzare la nostra presenza ecclesiale». E se ci saranno polemiche a proposito della riduzione dei parroci? Repole ha risposto citando le celebri parole di Camillo Benso conte di Cavour: «Libera Chiesa in libero Stato». Precisando poi l'avvio di un istituto per la formazione di "ministri battezzati", che lavoreranno insieme a preti e diaconi: «Abbiamo iniziato quest'anno e contiamo già 80 iscritti», ha precisato il cardinale.

Una conferenza stampa che si è aperta con una riflessione sul silenzio. «Dalla celebrazione del Natale - così Repole - scaturisce una capacità di silenzio che ci permette di vedere meglio la realtà e scorgere le moltissime solitudini che si consumano nelle nostre strade e i nostri palazzi». E anche nelle carceri, perché il cardinale ha visitato nei giorni scorsi la casa circondariale Lorusso e Cutugno. «Il nostro carcere è popoloso, l'ho visitato l'altro giorno e sembra una realtà estranea alla nostra città. Ho visto il dramma dei carcerati, ma anche quello delle guardie. Eppure questa città sembra essersi dimenticata di avere un carcere in queste condizioni». Infine, una riflessione su Stellantis: «Sembra che adesso si voglia cambiare rotta. Restiamo in attesa, con fiducia, di quello che succederà».

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