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Crisi automotive

Natale amaro alla Av-El (fornitore Stellantis): sessanta licenziati

A Orbassano è nata anche la Limousine di Putin. Lo sfogo dei dipendenti: "Ecco come abbiamo lavorato gli ultimi mesi" (GUARDA IL VIDEO)

Av-El

I dipendenti dell'Av-El durante la protesta della scorsa estate

E' la vigilia di Natale ma per i circa sessanta dipendenti della Av-El di Orbassano, azienda storica attiva nel settore dello stampaggio di gomma plastica, nata nel 1979, il panettone avrà un sapore molto amaro. Dal 27 febbraio 2025, infatti, la fabbrica, tra i cui clienti spiccano realtà dell'automotive, da Stellantis a Denso, ma anche produzioni più di nicchia, come la Limousine di oltre 6 metri utilizzata da Putin, chiuderà definitivamente i battenti in Italia lasciando a casa i suoi 57 lavoratori. Molti dei quali, una quindicina, hanno firmato i primi di dicembre il licenziamento accordandosi su due mensilità di buona uscita. 

Gli altri 45, invece, concluderanno il rapporto professionale usufruendo delle ferie e dei permessi. "In sostanza - spiegano gli ex dipendenti - dalle prime settimane di dicembre la Av-El di Orbassano non esiste più e noi, i pochi rimasti, stiamo contando i giorni in vista di fine febbraio quando, come i nostri ex colleghi, firmeremo ufficialmente il licenziamento".

Per queste persone e per le loro famiglie gli ultimi mesi sono stati un calvario fatto di pochissime speranze e di condizioni  lavorative all'interno dell'azienda pessime, con tanto di magazzini allagati a ogni temporale, come si evince dal video che riportiamo in esclusiva.

Tutto è iniziato, o meglio finito, quando a giugno la Av-El è stata comprata dall'azienda tedesca Aixtron, leader nella produzione di microchip, per una cifra di circa 6 milioni di euro. Un'operazione che, se da un lato ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla famiglia Verduci, proprietaria della Av-El che oggi piò impegnarsi, così, esclusivamente nel suo distaccamento in Russia, dall'altro ha compromesso il destino dei 57 dipendenti rimasti fuori da tutto. L'acquisizione, infatti, comprendeva solo i muri del capannone di Orbassano, senza macchinari e, tantomeno, personale.

E c'è di più: "A giugno, quando in Regione è stata presentata in pompa magna dal presidente Cirio l'operazione Aixtron - spiegano ancora gli ex dipendenti - si era parlato dell'assunzione di 200 persone ma a oggi, ve lo possiamo confermare, l'azienda tedesca non ha ancora iniziato a preparare il capannone che risulta completamente vuoto. Insomma, se si comincerà a lavorare a Orbassano, dovrà passare ancora molto tempo".

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