La
crisi demografica che sta investendo il
Piemonte è un fenomeno sempre più visibile, con un numero crescente di paesi che non registrano nascite da anni. Secondo gli ultimi dati dell'Istat,
la regione ha perso 1.619 abitanti nell’ultimo anno, con una diminuzione delle nascite di 174 unità rispetto al 2023, mentre i decessi sono aumentati di 276. La provincia di Verbania si distingue per il tasso di natalità più basso e un indice di vecchiaia in costante aumento, contribuendo a delineare un quadro critico per il futuro del territorio. Come accade a
Olivola, un piccolo borgo nel cuore del Monferrato che conta
108 abitanti e che rappresenta un caso emblematico di un cambiamento che sta assumendo connotati preoccupanti: infatti, a Olivola,
non nascono bambini da 3 anni. Un tempo sede di un importante feudo medievale, oggi il borgo è testimone di un passato che sembra ormai distante.
«Quando sono arrivato qui 20 anni fa eravamo in 130-140», racconta
Andrea Maurilio Massari, consigliere comunale.
«L'ultimo nato di Olivola mi pare fosse nel 2022, ma non risiede più in paese». Attualmente, si contano solo due bambini sotto i dieci anni, un dato che evidenzia il lento ma costante spopolamento del borgo. Uno dei principali motivi per cui i giovani lasciano Olivola è la carenza di servizi. Sebbene il paese possa vantare un’enoteca e due ristoranti e sia stato recentemente valorizzato come "città dell’Olio", la necessità di spostarsi in auto per accedere ai servizi essenziali rende la vita nel borgo poco attraente per le nuove generazioni. «Per ogni servizio bisogna spostarsi in auto», raccontano gli abitanti.
Questo rende difficile per le famiglie giovani radicarsi nel paese, una condizione che impedisce la crescita della popolazione e il ritorno dei residenti. La bassa densità abitativa di Olivola, che può essere paragonata a quella della Norvegia, potrebbe essere vista come un’attrattiva per chi cerca pace e tranquillità. Tuttavia, questa caratteristica non basta a invertire la tendenza demografica negativa.
«È un luogo di pace, di tranquillità e di serenità, dove si può vivere ancora secondo i ritmi di una volta», affermano i residenti. Nonostante ciò, il sogno di ripopolare il paese rimane vivo, con la speranza che qualche giovane coppia possa decidere di trasferirsi e contribuire alla rinascita del borgo.
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