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SANITA' & NUOVE TECNOLOGIE

A Torino il primo intervento in Italia con una valvola cardiaca di ultima generazione: il paziente ha 85 anni

L'operazione di successo al Mauriziano. L'uomo è stato dimesso dopo tre giorni

A Torino il primo intervento  in Italia con una valvola cardiaca di ultima generazione: il paziente ha 85 anni

L'ospedale Mauriziano di Torino

Un importante traguardo per la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino, che, nei giorni scorsi, ha eseguito il primo intervento in Italia con l’utilizzo della nuova valvola transcatetere Evolut FX+ di Medtronic. Il paziente, un uomo di 85 anni, è stato trattato con una combinazione di sostituzione valvolare aortica percutanea (TAVI) e angioplastica coronarica, un’operazione fondamentale per correggere la stenosi aortica severa e la coronaropatia grave che lo affliggevano. L’intervento è stato eseguito dal team dell’emodinamica coordinato dal dottor Innocenzo Scrocca, con i medici Tiziana Aranzulla, Gianmarco Annibali e Giorgio Quadri. L'uomo ha avuto un decorso post-operatorio regolare ed è stato dimesso dopo soli tre giorni.

«Siamo davvero orgogliosi di essere i primi in Italia a eseguire questo impianto», ha commentato il dottor Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia dell’ospedale Mauriziano. «Non solo è una grande soddisfazione per la nostra équipe, ma è anche un risultato che apre nuove opportunità per i pazienti, garantendo trattamenti sempre più sicuri e efficaci». L’intervento ha previsto l’impianto della valvola caratterizzata da un design innovativo con tre celle ampie, che offre maggiore spazio di manovra per i cateteri, facilitando l'accesso alle coronarie e l’eventuale reincanulazione, fondamentale nei pazienti con coronaropatia grave.

La stenosi aortica è la malattia valvolare più frequente nei paesi occidentali, e con l’aumento dell’età della popolazione, la sua incidenza è destinata a crescere. Secondo le stime, circa il 3% degli over 75 anni soffre di stenosi aortica, una patologia che può portare a gravi conseguenze, con una mortalità che arriva al 50% entro tre anni dalla comparsa dei sintomi. La sua evoluzione causa una riduzione della capacità di apertura della valvola aortica, con una conseguente diminuzione del flusso sanguigno.

«L’innovazione medica è cruciale», ha spiegato il dottor Musumeci. «Intervenire tempestivamente sulla stenosi aortica severa è fondamentale, poiché una volta che i sintomi si manifestano, la mortalità è molto alta. Le nuove tecnologie, come la valvola Evolut, ci permettono di migliorare notevolmente la gestione dei pazienti».

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