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guerriglia a torino

Corteo per Ramy: in mille assaltano il commissariato di polizia

Centri sociali, collettivi studenteschi e antagonisti sfilano lungo le vie di Torino. Lacrimogeni in piazza Carlina

Il corteo partito da Porta Palazzo  ha dato l'assalto al commissariato Dora Vanchiglia

Il corteo partito da Porta Palazzo ha dato l'assalto al commissariato Dora Vanchiglia

Prima l’assalto al commissariato di polizia Dora Vanchiglia delle Porte Palatine. Vetri rotti (anche con l’uso degli skateboard), spray contro i muri e fitto lancio di uova e bombe-carta. Poi, una vera e propria guerriglia urbana si è scatenata in piazza Carlina con un secondo assalto, stavolta alla Caserma Bergia dei carabinieri. E’ sfociato nella violenza e negli scontri il corteo, partito da Porta Palazzo, per Ramy Elgaml, il 19enne marocchino morto a Milano lo scorso 24 novembre mentre si trovava a bordo di uno scooter guidato da un amico e per il quale, nella città meneghina, sono indagati tre carabinieri. Tremila manifestanti hanno sfilato per le vie del centro. C’erano centri sociali (tra cui militanti di Askatasuna), collettivi studenteschi e antagonisti. Durante la sfilata, si sono aggiunte centinaia di giovanissimi nordafricani (meglio noti come “maranza”). E sono stati proprio questi ultimi a fare i danni più grossi. Contro il commissariato di polizia Dora Vanchiglia sono state lanciate uova, bottiglie di vetro, bombe-carta e persino uno skateboard. Le forze dell’ordine hanno risposto con una piccola carica di alleggerimento per allontanare i manifestanti violenti.

Successivamente, il corteo ha sfilato per via Roma, piazza Castello e via Po, per poi arrivare in piazza Carlina e lanciare ogni tipo di oggetti contro la caserma Bergia dei carabinieri, sede del Comando Legione Piemonte e Valle d'Aosta. In piazza Carlina è andata in scena una vera e propria guerriglia urbana, perché la piazza è stata inondata dal fumo prodotto da petardoni e bombe-carta. I carabinieri, schierati in tenuta antisommossa, hanno risposto con i lacrimogeni e l’aria, nel pieno centro di Torino, è diventata subito irrespirabile.

Gli scontri sono stati subito condannati dalle istituzioni. «Quanto accaduto è intollerabile: la violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente. Confidiamo che venga fatta chiarezza sulla terribile morte del giovane Ramy. Piena solidarietà e vicinanza vanno al personale delle forze dell’ordine coinvolte negli scontri», ha detto il sindaco Stefano Lo Russo. «Chi assalta un commissariato o attacca un carabiniere è un criminale. Non ci sono altri termini per definire chiunque si renda protagonista di violenza nei confronti degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine», ha affermato la vicepresidente regionale Elena Chiorino.

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