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23 Gennaio 2025 - 07:45
Laura Prunotto e, a destra, la scuola Sinigaglia
Alla fine hanno vinto i genitori, che questa mattina avrebbero dovuto scioperare non facendo entrare i loro figli in classe. E invece lo sciopero, annunciato nei giorni scorsi nelle chat da mamme e papà della classe 3B dell’istituto comprensivo Leone Sinigaglia, non si farà. Perché Laura Prunotto, la maestra accusata di maltrattamenti e che è stata assolta nel processo di primo grado, non farà più scuola nell’istituto comprensivo di Santa Rita. A deciderlo è stata la dirigenza scolastica della scuola, di concerto con i rappresentanti d’istituto durante una riunione. Comunicazioni ufficiali non ne sono ancora arrivate (e anche l’Usr del Piemonte non commenta) ma da quanto emerso dalle riunioni la maestra Prunotto non farà più parte del team docenti dell’istituto comprensivo.
Quale sarà il suo destino? Al momento, Laura Prunotto verrà impiegata in un progetto specifico in biblioteca. Dunque, nessun contatto con gli alunni, ora la docente al centro delle polemiche starà in mezzo ai libri. Dopo l’assoluzione in primo grado nel processo che la riguardava per presunti maltrattamenti (era finita agli arresti domiciliari nel 2019 e la pm Giulia Rizzo aveva chiesto quattro anni, poi la giudice Immacolata Iadeluca l’ha assolta il 12 dicembre scorso) l’insegnante avrebbe dovuto riprendere servizio a scuola. Prima lunedì, poi oggi (giorno dello sciopero annunciato e poi saltato). Tuttavia, com’era lecito aspettarsi dopo una vicenda del genere, il ritorno della docente a scuola a dispetto della sua assoluzione nel processo aveva provocato un’ondata di polemiche tra i genitori della Sinigaglia. Mamme e papà si erano dapprima ribellati scrivendo messaggi infuocati nelle chat di classe, poi lamentandosi dalla preside a cui avevano chiesto urgentemente un incontro e infine, annunciando uno sciopero. Organizzato dalla classe 3B della scuola, che però aveva chiamato a raccolta anche le altre classi affinché si unissero alla protesta. “Come motivazione sulla giustifica, per rendere comune e ben chiaro a tutti il messaggio, si dovrebbe scrivere: assente per protesta”, annunciavano gli organizzatori dell’iniziativa. Non ce ne sarà bisogno, perché la Prunotto non farà più lezione in classe. Resterà a scuola, per ora, ma con un altro ruolo.
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