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IL FATTO

"Stai a casa": vieta alla moglie di lavorare, condannato imprenditore

I giudici hanno richiamato una direttiva dell'Unione Europea del 2012 sulla violenza di genere

"Stai a casa": vieta alla moglie di lavorare, condannato imprenditore

"Stai a casa": vieta alla moglie di lavorare, condannato imprenditore

La Corte di appello di Torino ha confermato la condanna di un imprenditore per maltrattamenti verso la moglie. I giudici hanno rilevato una serie di condotte violente e manipolatorie che l'uomo ha posto in essere nel corso di un lungo periodo nei confronti della donna, a cui impediva di perseguire le proprie ambizioni professionali: è stato accusato di aver esercitato un controllo ossessivo sulla vita della moglie, manifestando gelosia ingiustificata, con minacce di morte e umiliazioni. La Cassazione ha sottolineato la "componente economico-patrimoniale" della vicenda, definendo le azioni dell'imprenditore una forma di discriminazione.

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