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IL FATTO
27 Gennaio 2025 - 19:54
«A Torino non si fuma all’aperto». Ma nessuno fa rispettare il divieto
Cento euro di multa per chi fuma all’aperto, dicevano, ad aprile 2024. Oggi, 28 gennaio 2025, i dati relativi alle sanzioni legate al fumo sono zero. Nessuna multa è stata fatta. Ad affermarlo è stato l’assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, in Sala Rossa durante il consiglio comunale, rispondendo a un’interpellanza presentata dal consigliere e capogruppo dei Radicali, Silvio Viale: fu proprio Viale il “papà” di questa legge. «Nel 2024 non risultano state accertate violazioni ai sensi dell’art. 7, comma 1 lett. V del Regolamento di Polizia Urbana (fumava sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione e le sigarette elettroniche ad una distanza inferiore ai 5 mt senza il consenso degli interessati o in ogni caso in presenza di bambini o donne in gravidanza)» si legge sul comunicato ufficiale. Un altro dato che viene riportato sono invece le 23 sanzioni per mancata esposizione dei cartelli di divieto di fumare o per mancata vigilanza sul rispetto del divieto di fumo all’interno di attività commerciali, esercizi pubblici e circoli.
Pensare che ad aprile, quando venne annunciata la nuova norma si parlava di bandire le sigarette nei parchi, nei dehor e alle fermate dei bus - se nel raggio di cinque metri ci fossero state altre persone - a meno che non fosse esplicito il consenso di queste. Il provvedimento non riguardava solo le “classiche” sigarette: niente sigari, pipe, tabacco da combustione, le ormai gettonatissime sigarette elettroniche. E quanto fece discutere, questa proposta. Una mozione che risultò divisiva tra i torinesi: alcuni accusavano il Comune di voler “fare cassa facile”. Eppure, la legge venne approvata invece quasi a gran voce dalla Sala Rossa: 21 persone votarono a favore e solo 2 furono contrari.
E quanto costava, il vizio, a chi proprio non poteva trattenersi dall’accendersi una sigaretta per strada o mentre aspettava un mezzo pubblico? Si parlava di una sanzione amministrativa nel caso il divieto non fosse stato rispettato: 100 euro. La stessa cifra che era prevista per chi fumasse in luoghi frequentati da bambini e in presenza di donne in evidente stato di gravidanza. Viale chiosava «Non è una misura proibizionista poichè regolamenta la libertà di fumare: l’esplicito consenso non impedisce il fumo collettivo tra amici e in compagnia». Una misura che doveva aumentare anche la responsabilità verso l’abbandono di mozziconi dappertutto «inquinano e aumentano il degrado» spiegava il leader dei Radicali. Ma come si sono svolti questi controlli anti-fumo? Il documento parla di «controlli relativi al rispetto delle normative vigenti, compreso l’ambito in narrativa, sono effettuati durante il consueto svolgimento dei compiti di istituto da parte degli agenti della polizia locale in servizio sul territorio».
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