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L'INTERVISTA
07 Febbraio 2025 - 13:00
Angelo Palmitessa, specialista in Geriatria e responsabile dell'unità funzionale di Medicina Generale dell'ospedale Koelliker di Torino
L'influenza continua a costringere a letto: due settimane fa i numeri parlavano di 500mila persone contagiate, ma è proprio in questi giorni che è stimato il raggiungimento del picco. Malanni stagionali, febbre e spossatezza: per molti, questi sono i sintomi. Tuttavia occorre ricordare che c'è una categoria di persone, quelle definite più fragili, per cui bisogna adottare maggiore precauzione: gli anziani. E se le stime parlano di una persona contagiata ogni 12, i dati Istat raccontano che gli anziani sono il 27% della nostra regione. Abbiamo intervistato a proposito il dottor Angelo Palmitessa, specialista in Geriatria e responsabile dell'unità funzionale di Medicina Generale dell'ospedale Koelliker di Torino.
Il vaccino contro l'influenza è davvero utile per gli anziani?
Si: numerose linee guida mondiali ci consigliano di informare gli anziani a proposito. Perchè sono persone poli-patologiche, quindi con molteplici problematiche di salute. Il vaccino aiuta nella prevenzione, aiuta a far conoscere al sistema immunitario a che cosa potrà andare incontro e avere poi una risposta all'influenza decisamente più blanda.
Oltre al vaccino quali sono le precauzioni che si possono prendere?
Comuni precauzioni di igiene: sicuramente nel periodo del Covid-19 siamo stati bombardati da queste informazioni. Il lavaggio delle mani, indossare la mascherina negli ambienti sovraffollati - e magari in periodi in cui l'influenza è particolarmente aggressiva - è importante utilizzare la mascherina, cercare di areare i locali quando sono frequentati da diverse persone e soprattutto istruire chi ci sta vicino. Parliamo di persone anziane che magari hanno contatti con i nipoti, con bambini che rientrano da scuola o dai giochi e quando arrivano a casa è bene che si lavino le mani perchè sono la maggior fonte di contagio.
Come si può rafforzare il sistema immunitario in età avanzata?
Andando avanti con gli anni il sistema immunitario subisce delle modifiche: praticamente va un pò ad "addormentarsi", non esistono delle soluzioni efficaci univoche, sono dunque diverse: attività fisica, una corretta alimentazione, soprattutto parlo di una dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura e cereali, l'utilizzo di integratori, come la vitamina C e negli ultimi anni abbiamo scoperto come la vitamina D può essere importante per attivare e svegliare il sistema immunitario.
E a proposito di prevenzione, qual'è il ruolo del geriatra nella prevenzione all'influenza?
Partiamo dalla prevenzione che è la prima cosa che dobbiamo consigliare ai nostri pazienti, come detto prima di lavarsi le mani areare i locali dove c'è gente influenzata, magari evitare di stare vicino a gente influenzata, soprattutto perchè parliamo di persone fragili evitare i luoghi sovraffollati, per quanto riguarda la cura sicuramente evitare di utilizzare nelle prime fasi gli antibiotici: parliamo di virus, non di batteri. Rivolgersi in prima battuta sempre al medico curante.
Grazie dottore, prima di salutarci un'ultima domanda: c'è un consiglio che si sente di dare agli anziani e alle loro famiglie per affrontare questo periodo dove l'influenza prevede il picco?
Siamo nel boom del picco, sembrava esserci una curva in discesa qualche giorno fa, in realtà è fortemente risalita. Quindi, stimolare i pazienti a rafforzare le loro difese immunitarie come abbiamo detto prima, evitare contatti ravvicinati con persone che sono influenzate, un'abbondante idratazione, frutta, verdura, agrumi - in questo periodo abbondano - possono aiutare i pazienti a ritardare e allontanarsi da quelli che sono i casi di contagio.
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