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IL CASO

L'ultima dottoressa va in pensione, ecco quattro comuni che restano senza pediatra

I sindaci di Almese, Villar Dora, Casellette e Rubiana lanciano un appello

L'ultima dottoressa va in pensione, ecco quattro comuni che restano senza pediatra

foto di repertorio

ll territorio che comprende i comuni di Almese, Caselette, Rubiana e Villar Dora, in Valsusa, si trova in una situazione di emergenza, a causa della grave carenza di pediatri. La dottoressa Paola Barisone, l'ultima pediatra a prestare servizio in questa zona, è andata in pensione, lasciando questi comuni privi di assistenza pediatrica. Fino a luglio 2024, i territori beneficiavano della presenza di due pediatri, tra cui la dottoressa Valeria Robazza, con studio a Rivera, frazione di Almese. I sindaci Andrea Cavaliere (Almese), Pacifico Banchieri (Caselette), Rossella Cogerino (Rubiana) e Norma Tabone (Villar Dora) hanno lanciato un appello, denunciando la condizione del servizio sanitario pediatrico nel loro territorio. «La situazione è desolatamente critica. Siamo molto rammaricati e allarmati, visto che ai molti pensionamenti non è seguita, per ora, alcuna assunzione», dichiarano i sindaci. Nonostante gli sforzi per tamponare la carenza, tra cui il ricorso alle poche risorse residue dei pediatri ancora presenti ad Avigliana, i professionisti sono già sovraccarichi di lavoro e non possono coprire l'intero fabbisogno del territorio.

E la distanza tra i comuni e Avigliana complica ulteriormente l'accesso ai servizi sanitari, specialmente per le famiglie più vulnerabili «non tutti possono permettersi uno spostamento autonomo». I sindaci quindi si rivolgono all'Asl e alla Regione, chiedendo interventi concreti e urgenti per garantire un accesso equo ai servizi sanitari per i più piccoli. «Abbiamo sempre fatto la nostra parte, offrendo locali comunali a prezzi calmierati per poterli destinare ai medici, ma la nostra azione, da soli, non può bastare. Devono attivare con urgenza tutte le azioni necessarie per colmare questa lacuna territoriale. Fondamentale garantire un accesso equo e tempestivo per tutti i nostri cittadini, assicurando così il diritto alla salute e al benessere dei più piccoli» concludono i sindaci.

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