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La crisi dell'ex Fiat

Stellantis, il caso nel consiglio regionale aperto: "Vogliamo che resti qui, ma deve produrre"

Iniziata la discussione sul futuro di Mirafiori, presenti anche i delegati di John Elkann

Stellanits, il caso nel consiglio regionale aperto: "Vogliamo che resti qui, ma deve produrre"

Consiglio regionale aperto sul tema Stellantis, presenti i rappresentanti del gruppo di John Elkann tra cui Antonella Bruno, Responsabile del mercato italiano del gruppo.

“Vogliamo che Stellantis rimanga a Torino, però deve produrre” è il tema di esordio del presidente del consiglio regionale, Nicco. Al consiglio regionale si fa leva sulla produzione di Mirafiori, che però deve ripartire. Non si vuole mollare con Stellantis, ma investire per la ripartenza di Mirafiori e tutelare i lavoratori. Sono in atto progetti di integrazione salariale ulteriore rispetto a quelli già promessi, con un aggiunta di 20 milioni di euro da utilizzare fin da subito per oltre 10mila lavoratori. Alla Seduta consigliare dell’11 febbraio, dove si parla della crisi del settore dell’ automotive e le sue ricadute nell’indotto della regione Piemonte, c’è un alternanza di interventi di consiglieri regionali e della giunta.

Si evidenzia la chiusura dello stabilimento  Maserati di Grugliasco e il blocco di Mirafiori come un campanello d’allarme. La produzione è scesa in modo catastrofico, c’è la volontà di Stellantis di investire sul territorio, ma non è ancora stato fatto. “Questo patrimonio non può essere disperso” dichiara l’assessore Andrea Tronzano. “Stellantis non è il nostro obbiettivo su cui sfogare le ansie, ma parte di un modello strategico. Vogliamo che rimanga a Torino, che produca 500mila veicoli.” Non si vuole solo puntare sull’azienda di John Elkann, ma provare anche ad andare avanti senza, ritrovando la capacità di essere competitivi e riportare in alto la forza industriale di Torino. Un futuro con Stellantis, ma anche senza di esso.
La vice presidente Elena Chiorino, invece, sottolinea il progetto per la tutela per i lavoratori. “Bisogna valorizzare il territorio e i suoi lavoratori. Il nostro obiettivo di dare opportunità ai nostri lavoratori tramite le accademie di filiera dedicate alla formazione”. La collaborazione con Inps ipotizza un’integrazione salariale per i lavoratori automotive e Stellantis. Un passo di integrazione salariale di tutti i lavoratori appartenenti a qualunque filiera, contratto di solidarietà o artigiano, ben oltre il dato Stellantis e automotive. La regione ha ottenuto questi fondi e non 10 ma 20 milioni sui lavoratoti in cassa integrazione. Inoltre sono stati aggiunti ulteriori 50 milioni su un fondo che supera i 115 in aggiunta ai 96 per le accademie di filiera. Si attiverà dunque una procedura per una convenzione con Imps sui lavoratori che entreranno in formazione con un ulteriore integrazione salariale. “Chiediamo al lavoratore di andare in formazione, la sua opportunità di riqualificazione e rendere la sua azienda competitiva”. Questa prima parte del consiglio ha tirato fuori questioni legate alla cassa integrazione e alla volontà di produzione, ma è veramente il punto centrale del problema dell’automotive in Italia?

Inoltre la conferenza è stata sospesa per l’esposizione di uno striscione da parte della maggioranza riguardo al problema del Green New Deal, durante l’intervento dell’ex sindaca Chiara Appendino, definendolo “Un intervento ridicolo da parte della maggioranza, mentre i professionisti cercano di risolvere un problema vero”. Dopo un paio di urla e provocazioni, la seduta è ricominciata.

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