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Economia
18 Febbraio 2025 - 07:20
A gennaio 2025, il fabbisogno di energia elettrica in Italia ha raggiunto i 26,9 miliardi di kWh, registrando un incremento dell'1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, diversi fattori hanno contribuito a questa crescita: un giorno lavorativo in meno (21 anziché 22) e temperature medie superiori di 1,4 gradi centigradi rispetto alla media dell'ultimo decennio.
L'aumento dei consumi è diffuso su tutto il territorio nazionale:
Nord +0,9%
Centro +0,8%
Sud e Isole +1,3%
Calano le rinnovabili, cresce il termoelettrico
Il report mensile di Terna segnala anche una flessione della produzione da fonti rinnovabili. Sebbene la capacità in esercizio sia aumentata di 421 MW, la quota di domanda elettrica coperta dalle rinnovabili è scesa al 31,9%, in calo rispetto al 33,8% di gennaio 2024.
Ecco la variazione percentuale per le diverse fonti:
Eolico: -8,7%
Idroelettrico: -5,1%
Geotermico: -1,1%
Fotovoltaico: -0,5%
A contrastare il calo è il termico, con una crescita dell'11,5%.
Al 31 gennaio 2025, l'Italia disponeva di 13.307 MWh di capacità di accumulo, corrispondenti a 5.727 MW di potenza nominale, distribuiti su circa 748mila sistemi di accumulo.
(l'articolo prosegue dopo l'infografica)
QUANTO COSTA L'ELETTRICITÀ OGGI: IL PUN
Nell'infografica di GEA, l'aggiornamento del prezzo unico nazionale dell'energia elettrica (Pun). Il Gestore mercati energetici (Gme) comunica che per oggi, 18 febbraio, il prezzo all'ingrosso sarà di 155,78 euro/MWh, in aumento rispetto ai 142,18 euro/MWh di sabato scorso. Stesso prezzo nelle diverse macrozone d'Italia.
Produzione nazionale e scambi con l'estero
Nel primo mese del 2025, l'82,3% della domanda elettrica italiana è stata coperta dalla produzione nazionale, pari a 22,2 miliardi di kWh. Il restante 17,7% è stato soddisfatto dagli scambi con l'estero.
Da segnalare la riduzione del saldo netto tra importazioni ed esportazioni (-14,9%), determinata da un +37,3% delle esportazioni e da una diminuzione delle importazioni del 12,4%.
Consumi industriali in calo: -2,4% rispetto al 2024
Secondo l'indice Imcei di Terna, che misura i consumi delle imprese energivore, a gennaio si è registrato un calo del 2,4% rispetto allo stesso mese del 2024.
Nel dettaglio, i settori con segno positivo sono stati:
Meccanica
Alimentare
Mentre hanno mostrato una contrazione:
Metalli non ferrosi
Mezzi di trasporto
Chimica
Cemento, calce e gesso
Ceramiche e vetrarie
Cartaria
L'andamento dei consumi elettrici, viene sottolineato, conferma il ruolo strategico della transizione energetica e delle politiche di efficienza per il futuro del sistema energetico italiano. Ma deve far riflettere il calo, seppur lieve, da fonti rinnovabili.
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