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il fatto

Raid in centro a Torino: i ladri rompono i finestrini di dieci auto

Ennesimo colpo ai danni delle vetture parcheggiate. Ma il bottino stavolta è magro: monete e occhiali

Una delle auto colpite

Una delle auto colpite

Un raid in piena regola, che ha interessato una decina di macchine parcheggiate: non solo utilitarie ma anche Suv e spider. E’ successo in centro città, per la precisione in via Della Rocca, a pochi passi da piazza Vittorio e dai Murazzi. Un colpo notturno messo a segno, dunque, nel cuore della movida torinese. A indagare adesso è la polizia, che ha raccolto le denunce degli automobilisti i quali ieri mattina si sono ritrovati la sgradita sorpresa. Ignoti hanno infatti rotto i finestrini di Mercedes, Jeep, di una Fiat Spider e di altre vetture. Finestrini mandati in mille pezzi con i malviventi che dopo avere spaccato i vetri hanno rovistato all’interno delle vetture rubando monetine, occhiali e poco altro. Non un grande bottino, insomma, ma quanto successo è l’ennesimo atto vandalico commesso ai danni delle auto in sosta lungo le vie del capoluogo.

Quantomeno, i colpi sono “democratici”, nel senso che i balordi frantumano i finestrini delle macchine parcheggiate tanto in centro quanto in periferia. E prendono di mira sia le utilitarie che i Suv. Sotto le feste natalizie, ad esempio, sono state cannibalizzate Porsche, Mercedes e Alfa Romeo. Una Mercedes Gla era stata ritrovata senza gomme in piazza Guala, a Mirafiori, una Porsche Macan era stata “visitata” dai malviventi in via Mombasiglio, a Santa Rita, e a un’Alfa Romeo Stelvio era toccata la stessa sorte in corso Peschiera, in borgo San Paolo.

Il 28 gennaio, invece, i ladri avevano fatto una capatina in Borgo Vittoria. Niente pneumatici né portiere, i loro obiettivi erano sistemi di infotainment e navigazione: razziati gli schermi e i sistemi multimediali che gestiscono navigatore, autoradio e collegamento con gli smartphone. In quell’occasione, erano stati fatti danni per migliaia di euro, mentre nel raid della scorsa notte il bottino è stato piuttosto magro.

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