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Contratto scuola 2025: ecco chi guadagna "davvero" e chi resta a secco

Dopo anni di stipendi bloccati, arrivano i fondi per l'istruzione. Ma i sindacati non ci stanno: “Quattro spicci e sempre in ritardo"

(Fonte AI)

(Fonte AI)

Le trattative per il rinnovo del contratto scuola 2022-2024 sono finalmente partite. Sul tavolo ci sono aumenti fino a 160 euro lordi per i docenti, incentivi per chi assume ruoli extra e nuove indennità per il personale scolastico. Se vi state chiedendo perché stiamo parlando del contratto 2022-2024 quando siamo già nel 2025, la risposta è semplice: benvenuti nella burocrazia italiana! Ormai è prassi consolidata che i rinnovi contrattuali avvengano a contratto scaduto da tempo, lasciando milioni di lavoratori nell’incertezza. I docenti hanno lavorato per anni con stipendi bloccati, mentre il costo della vita continuava a salire.

Ma chi ne beneficerà di questo aumento davvero? E soprattutto, basterà a colmare il gap salariale con il resto d’Europa?

Il governo ha stanziato 3,2 miliardi di euro per il rinnovo del contratto scuola, a cui si aggiungono 43 milioni l’anno per la formazione. Sulla carta, l’aumento medio per i docenti sarà di 150 euro lordi al mese, con un piccolo boost a 160 euro grazie ai 200 milioni extra della Legge di Bilancio. Ma attenzione: si parla di cifre lorde, quindi in busta paga l’incremento sarà inferiore. Inoltre, il ritardo nel rinnovo significa che i docenti hanno lavorato per anni con stipendi bloccati, mentre l’inflazione galoppava.

La novità più discussa riguarda gli incentivi per i docenti più “attivi”. Il governo ha previsto un bonus una tantum tra il 10% e il 20% dello stipendio per chi assume incarichi extra, come:

- Tutor e orientatori
- Vicepresidi e responsabili di plesso
- Collaboratori dei dirigenti scolastici

C’è però un dettaglio importante: per ottenere il premio servirà un esame finale con valutazione positiva. Insomma, niente bonus a pioggia, ma soldi solo a chi dimostrerà di meritarli.

Visto che il contratto è già scaduto, arriverà anche un’indennità di vacanza contrattuale, con questi incrementi:

+ 0,6% in più da aprile a giugno 2025
+ 1% in più da luglio 2025

Numeri piccoli, ma almeno un piccolo aiuto prima che gli aumenti entrino a regime. Gli aumenti previsti non saranno immediati, ma distribuiti su più anni:

+ 1,8% in più ogni anno dal 2025 al 2027
+ 1,9% nel 2028
+ 2% all’anno nel biennio 2029-2030

Ma attenzione: questi incrementi potrebbero non bastare a compensare l’aumento del costo della vita. Infatti, le reazioni non si sono fatte attendere. I sindacati ritengono che i 3,2 miliardi stanziati siano insufficienti rispetto alla perdita di potere d’acquisto degli ultimi anni. Secondo Ivana Barbacci (Cisl Scuola), il rischio è di un effetto domino negativo:

"Questo ritardo nel rinnovo non solo ha penalizzato i docenti, ma rischia di rallentare anche il prossimo contratto. Non c’era proprio ragione di perdere altro tempo.”

Le richieste dei sindacati includono:

- Un riallineamento degli stipendi all’inflazione e alla media europea
- Nuove indennità per precari, docenti di sostegno e insegnanti a rischio burnout
- Assicurazione sanitaria per il personale scolastico

Se gli insegnanti vedranno un aumento tangibile (anche se diluito nel tempo), la situazione è diversa per il personale ATA e il resto dei lavoratori scolastici, che riceveranno incrementi più contenuti. Inoltre, molti docenti precari rischiano di essere esclusi dai premi extra.

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