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SANITA'

Città della Salute, è il giorno di Thomas Schael: ecco le prime parole e i primi atti da commissario

L'uomo fortemente voluto da Riboldi è pronto per mettersi al lavoro

Città della Salute, è il giorno di Thomas Schael: ecco le prime parole e i primi atti da commissario

THOMAS SCHAEL

Formalmente da oggi Thomas Schael ha preso in mano la guida della Città della Salute e della Scienza, l'azienda ospedaliero-universitaria più grande del Piemonte e tra le maggiori in Italia. Un incarico tanto prestigioso quanto impegnativo, che il nuovo commissario accoglie con entusiasmo. "Ringrazio per la fiducia, per me è un nuovo riconoscimento professionale", ha dichiarato, sottolineando la necessità di entrare in una "ottica europea", citando realtà di grande prestigio come il Pascal di Parigi e la Charité di Berlino. Appena arrivato, il tedesco ha già attuato alcuni provvedimenti, tra cui l’introduzione di due circolari: una che vieta il fumo, comprese le sigarette elettroniche, all'interno e nelle pertinenze aziendali, e un’altra che stabilisce chiaramente le regole per l’esercizio dell’attività privata (intramoenia) negli ospedali aziendali.

A soli due mesi dal suo insediamento, Schael ha già affrontato una realtà complessa: una struttura con 4 ospedali non ancora del tutto integrati, quasi 10.000 dipendenti e un ambiente professionale segnato da difficoltà strutturali, come quelle riscontrabili nelle Molinette, uno degli ospedali principali, e un rapporto non sempre facile tra la componente universitaria e quella medica. A questo si aggiungono gravi difficoltà finanziarie, con un passivo di 41 milioni di euro, e numerose inchieste giudiziarie in corso. Schael, durante la conferenza stampa, ha ribadito l’importanza della Città della Salute come "parte della bandiera piemontese", da proteggere e valorizzare. "Per costruire la sua immagine di eccellenza ci sono voluti decenni, per rovinarla basta poco", ha dichiarato il commissario, con riferimento alle indagini giudiziarie che stanno coinvolgendo l'azienda. Il suo obiettivo è quello di rilanciare la Città della Salute, guardando al futuro con un approccio internazionale, pur riconoscendo le difficoltà strutturali della struttura. "Non sono a Torino per fare il curatore fallimentare", ha precisato, aggiungendo che la sua priorità è quella di mantenere un ambiente aperto al dialogo e senza conflitti di interesse.

Schael ha anche affrontato il tema delle lunghe liste d’attesa, un problema annoso per la sanità italiana. "Se il sistema è intelligente capisce", ha detto, lasciando intendere che sono necessari cambiamenti nelle modalità di gestione delle attività, in particolare per quanto riguarda le visite private all’interno degli ospedali aziendali, un tema che aveva già trattato con decisione quando era commissario in Abruzzo. Il supporto al nuovo commissario arriva anche da figure di rilievo nella politica. Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, ha sottolineato la necessità di una "guida pubblica forte" per garantire il rilancio della Città della Salute, fondamentale per la sanità non solo piemontese, ma anche nazionale. Riboldi ha inoltre aggiunto che, nonostante le indagini in corso, "serve una guida pubblica forte in un'ottica di armonia e lavoro di squadra". E' stato proprio Riboldi a voler fortemente che il posto di commissario fosse di Schael. Anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha espresso il suo pieno sostegno: "Thomas Schael è la persona giusta per rilanciare l'azienda e garantire i servizi ai cittadini, con priorità ai più fragili". Dal mondo accademico, la professoressa Paola Cassoni, direttore della Scuola di Medicina dell'Università di Torino, ha evidenziato il ruolo centrale della Città della Salute come punto di riferimento scientifico, clinico e formativo. "Siamo pronti a lavorare con il nuovo commissario", ha affermato, rimarcando l’importanza della collaborazione tra l’università e la struttura ospedaliera.

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