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L'OMAGGIO

Un francobollo per Marilena Grill: ecco chi era l'ausiliare torinese uccisa a 17 anni

Un simbolo commemorativo per celebrare il suo coraggio

Un francobollo per Marilena Grill: ecco chi era l'ausiliare torinese uccisa a 17 anni

Marilena Grill, ausiliare torinese uccisa nel 1945

«Le ragazze che a centinaia chiedono di arruolarsi sentono più degli uomini, la vergogna per la fuga dei nostri soldati di fronte al nemico in Sicilia. Esse amano la patria e non vogliono che il mondo rida di noi». Sono le parole di Piera Gatteschi Fondelli, Generale S.A.F., dette nel gennaio 1944 e citate nel libro dedicato alla storia dell'ausiliare torinese.

Le Poste Italiane celebrano il coraggio e la vita di Marilena Grill, una giovane torinese uccisa a soli 17 anni dai partigiani nel 1945. A lei sarà dedicato un francobollo commemorativo per omaggiare il suo spirito patriottico e valori sociali. 

CHI ERA 

La storia di Marilena Grill, nata a Torino il 26 settembre 1928, è un esempio straziante delle violenze che seguirono la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Orfana di padre dall'età di quattro anni, Marilena crebbe nel capoluogo piemontese e, mossa da un forte senso patriottico, nel 1944 si arruolò nel Servizio Ausiliario Femminile (SAF) della Repubblica Sociale Italiana.

Marilena Grill

La giovane Marilena, ancora studentessa al Liceo Massimo D’Azeglio, prestava servizio presso la caserma di corso Valdocco, occupandosi dell’Ufficio Assistenziale Ricerche Dispersi e del posto di ristoro di Porta Nuova. Un impegno, il suo, privo di implicazioni strategiche o politiche, guidato unicamente da un profondo senso del dovere verso la patria.

Il 28 aprile 1945, in un clima di crescente tensione e vendette sommarie, Marilena fu prelevata dalla sua abitazione da un compagno di scuola, con la scusa di dover rispondere ad alcune domande. La madre, Silvia Grill, raccontò che quel ragazzo potrebbe averla denunciata. Da quel momento, la giovane ausiliaria non fece più ritorno a casa.

Bombardamenti a Torino, sotto la Mole, durante la Seconda Guerra Mondiale

Dopo essere stata condotta alla caserma Valdocco, ormai nelle mani dei partigiani della 18ª brigata Garibaldi, Marilena subì un tragico destino. Testimonianze dell'epoca riportano che la giovane fu rapata a zero e violentata prima di essere condotta, insieme ad Ernesta Raviola, al Rondò della Forca e fucilata nella notte tra il 2 e il 3 maggio 1945. Alberto Polidori, comandante del plotone, si rifiutò di eseguire la sentenza, e le due giovani furono uccise dal comandante della brigata Piero Sasso, detto "Pierin d’la Fisa".
Le ragioni del suo arresto e della sua successiva esecuzione rimangono avvolte nel mistero. Interrogativi inquietanti persistono riguardo ai presunti maltrattamenti subiti durante la prigionia.

La vicenda di Marilena Grill è una ferita ancora aperta nella storia torinese, un simbolo delle brutalità e degli odi che insanguinarono l'Italia nel dopoguerra

L'OMAGGIO

A Marilena sarà dedicato un francobollo commemorativo che verrà presentato venerdì 7 marzo. Sarà policromatico, stampato su rotocalco, senza filigrana e con 11 dentellature. Un simbolo per ricordare il coraggio di Marilena, attribuendole "un posto" nella sezione celebrativa dei "Valori Sociali" della storia italiana.

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