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18 Marzo 2025 - 12:02
Il protocollo sottoscritto a luglio da Prefettura e Comune con 4 istituti di vigilanza non ha prodotto risultati. E le spaccate in città si moltiplicano
E' stato annunciato a luglio ed è entrato in vigore ad agosto: il protocollo "Uniti per una Comunità Protetta" firmato dal prefetto Donato Cafagna, dal sindaco Stefano Lo Russo e dai rappresentanti di quattro istituti di vigilanza privata prevedeva che i dipendenti di questi ultimi - 80 pattuglie circa - segnalassero alle forze dell'ordine eventuali reati di cui erano stati testimoni durante il loro lavoro. Nel mirino c'erano soprattutto ladri, scippatori, spacciatori, vandali. A distanza di sette mesi però le segnalazioni arrivate sono pari a zero.
Lo ha spiegato in consiglio comunale l'assessore Marco Porcedda rispondendo a una interpellanza presentata dal consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) che, tra le altre cose, aveva chiesto «se il protocollo sia diventato operativo e con quali risultati». L'assessore ha specificato che «a seguito della formazione prevista» il protocollo è «divenuto formalmente operativo da agosto 2024» ma «alla data odierna non risultano pervenute segnalazioni alla polizia locale e non abbiamo contezza di eventuali segnalazioni giunte ad altre forze di polizia».
L'interpellanza di Firrao era basata sulla sensazione di un fenomeno - quello delle spaccate ai danni dei commercianti di Torino - in continuo aumento e di cui il consigliere ha anche fatto qualche esempio, dai furti in precollina a quelli del centro, fino a quelli in Borgo Vittoria e Parella, alcuni anche eseguiti utilizzando un'automobile come ariete, come successo a gennaio in via Andrea Doria. Ecco il video delle telecamere di videosorveglianza:
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Un fenomeno che appunto si sperava di arginare anche con l'aiuto dei vigilantes, che per il loro lavoro percorrono le strade di Torino proprio negli orari notturni, quelli più a rischio per reati simili. «I mezzi messi in campo dalla città e dalle forze dell’ordine - conclude Firrao - non hanno a ora prodotto risultati sufficienti, denotati dall'assenza di segnalazioni delle agenzie di vigilanza private fatte fino a oggi. Chiederemo un nuovo approfondimento in Commissione per parlare di nuovi sistemi di prevenzione con l'obiettivo di evitare che Torino diventi come Caracas».
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