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IL FATTO
22 Marzo 2025 - 11:05
Torino, qui nascerà una delle moschee più grandi d'Italia
A Torino verrà realizzata una delle moschee più grandi d’Italia, che, sebbene più piccola rispetto a quella di Roma, risulterà comunque più ampia della maggior parte delle moschee italiane. Sarà l’unica a includere uno studentato con 90 posti letto, su una superficie di 3.000 metri quadrati, che comprenderà anche una palestra e una biblioteca. Il complesso sorgerà nell'area dell'ex Fonderia Nebbiolo (tra corso Bologna e corso Novara), recuperando la storica struttura industriale, che sarà tutelata dalla Soprintendenza.
La moschea sorgerà dove a fine Ottocento si trovava uno degli stabilimenti grafici più importanti d’Europa. La fase attuale del progetto riguarda l’approvazione esecutiva e, se tutto procederà secondo i piani, i lavori partiranno nella prima metà del 2026, con una durata di circa tre anni, avrà una superficie di circa mille metri quadrati, ma la grande novità sarà il centro polifunzionale che la accompagnerà. La struttura prevede infatti uno studentato da 90 posti letto, con 3.000 metri quadrati dedicati a spazi per lo studio, una palestra e una biblioteca.
“La prima Università al mondo, del resto, è nata a Fes, in Marocco, in una moschea”, ha ricordato Walid Bouchnaf, coordinatore della Confederazione Islamica Italiana, indicando come questo progetto intenda proseguire quella tradizione di educazione che lega da sempre moschea e formazione. Il progetto ha ricevuto un importante sostegno da parte del ministro degli Affari Islamici del Marocco, che gestisce un fondo destinato a finanziare luoghi di culto in tutto il mondo. “Se riusciremo a realizzare la moschea, è grazie a questo fondo internazionale”, ha spiegato Mustapha Hajraoui, presidente della Confederazione Islamica Italiana.
"Nel 2019 abbiamo avviato la proposta per ottenere la concessione dell’area per 99 anni", ricorda Walid Bouchnaf, coordinatore della Confederazione Islamica Italiana. "La base d’asta era di circa un milione di euro". Dopo un lungo iter burocratico, il progetto ha ottenuto il via libera della Soprintendenza e le delibere favorevoli delle giunte Appendino e Lo Russo. Il grande progetto è stato presentato durante l’Iftar, la tradizionale rottura del digiuno durante il Ramadan. L’evento ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza delle autorità cittadine, tra cui sacerdoti della diocesi di Torino, buddisti della Soka Gakkai, e membri del comitato Interfedi presieduto dall’ex sindaco Valentino Castellani. Presenti anche esponenti politici come i parlamentari Andrea Giorgis (Pd) e Antonino Iaria (Movimento 5 Stelle), nonché i consiglieri regionali Gianna Pentenero e Silvio Magliano, gli assessori comunali Jacopo Rosatelli e Francesco Tresso. Non è mancata la presenza di leader di partito, come Giacomo Portas dei Moderati e il consigliere comunale Ferrante de Benedictis di Fratelli d’Italia. Assente l’assessore regionale Maurizio Marrone, giustificato da un impegno personale.
L’architetto Vittorio Iacomussi, che sta seguendo il progetto, ha sottolineato come lo studentato sarà realizzato nella manica che si affaccia su via Bologna e avrà le caratteristiche per essere convenzionato con Edisu. "Ci sarà un grande giardino, un minareto tecnologico e all’angolo con corso Novara sorgerà la moschea, in un capannone anni Venti con travi in ferro e un’altezza di 16 metri", ha spiegato. I caratteri tipografici dell'ex Fonderia Nebbiolo saranno riprodotti nelle balconate, un segno della continuità storica del sito.
Le reazioni politiche
A margine dell'incontro arriva una riflessione del consigliere De Benedictis: "Il tema dell’Islam non deve essere affrontato in chiave ideologica, è un mondo complesso e tutto tranne che monolitico.
Ho partecipato su invito del console del Marocco, all’iftar la cena che rompe il digiuno durante il ramadan, è stata l’occasione di assistere alla presentazione del progetto di un polo culturale e costruzione nuova moschea nella ex Nebiolo di Via Bologna corso Novara" afferma il meloniano.
"Già Federico II di Svevia ci ha insegnato quanto fosse importante l’integrazione di più culture, quella è la strada da seguire.
Se mai i problemi nascono dal non affrontare il tema dell’integrazione che spesso si risolve con l’isolamento ed il contrasto. Di certo occorre che il tutto sia garantito dall’ osservanza delle leggi e dei valori della nostra Costituzione, nel segno della laicità e non del laicismo, nel solco della tradizione europea e non di un multiculturalismo globalizzante miseramente fallito in Francia ed in altri paesi occidentali. Per concludere la ex Nebiolo era luogo di degrado da anni, ben venga che si investa sul nostro territorio con iniziative culturali che si aprono alla città. Mi consenta però di criticare la scelta del sindaco di aprire uno sportello contro l’islamofobia, la paura la si combatte con la conoscenza, con progetti culturali e non con la delazione o attraverso strumentalizzazioni propagandistiche" conclude De Benedictis.
“All’indomani della notizia di una donna segregata in casa vittima di sevizie e abusi in nome di Allah proprio nel quartiere di Aurora, vorremmo che la comunità islamica che ha già visto approvato dalle amministrazioni un progetto di luogo culto promuova una grande iniziativa sul rispetto delle persone e l’allontanamento dei violenti che si fanno scudo improprio della religione. Quello che è avvenuto non è un caso isolato ma è un caso unico solo perché portato alla luce temiamo dall’omertà di chi pratica la sharia e che solo l’innocenza di un bambino di sette anni è riuscito a sconfiggere per ora. Chi potrà avere una moschea ha il dovere di mettere in campo azioni per arginare e denunciare chi riduce in schiavitù una donna, chi spaccia, chi contribuisce a degradare un quartiere con il proprio comportamento. Se si vuole la riqualificazione di Aurora e l’integrazione non si può prescindere da una simile azione e chiedo quindi alla CII di attivarsi in tal senso” dichiara Augusta Montaruli vice capogruppo di FDI alla Camera. “La sinistra parla sempre di parità, ma anche nel progetto di questa moschea abbiamo visto che la donna continua essere isolata dagli uomini nella sala preghiera. Serve un passo ulteriore per rimarcare che le donne non vanno discriminate” conclude Patrizia Alessi, capogruppo Fdi nella circoscrizione Aurora.
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