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La parola ai lettori

Monopattini, serve un (altro) morto? Ecco le lettere al direttore del 1° aprile 2025

L'anarchia quotidiana a Borgata Vittoria e il sindaco che pensa ad Askatasuna. Cosa si dice oggi a Torino (Cronaca)

  Sempre su corso Sommeiller (nel senso che siamo bloccati lì). Ecco le lettere al direttore del 17 marzo 2025

Monopattini, l'inferno quotidiano a Borgata Vittoria

Buongiorno, vivo quotidianamente la realtà dei monopattini a Borgata Vittoria. Via Chiesa della Salute, via Breglio e molte altre vie sono autentiche zone dove vige l’anarchia totale e sono prive di ogni controllo. Un morto in monopattino in via Chiesa non cambierà certo l’ordine delle cose. Spericolati, in due sul monopattino, contromano, privi di casco e zigzagando tra le macchine e i pedoni sono un’amena consuetudine. Dimenticavo il classico sorpasso a destra tra una vettura e un’altra di una pericolosità estrema ma è come parlare al muro. Anche la scuola elementare in zona vede genitori arrivare con bambini sul monopattino. Che dire? Un controllo da parte degli organi preposti sarebbe ovvio ma purtroppo pare solo un’utopia. E guai a dire qualcosa a questi soggetti... rischi lo scontro fisico. Mettere qualche vigile in più non sarebbe una cattiva idea.
Alberto

I dati parlano chiaro: secondo la polizia municipale nel 2024 sono state emesse 4mila multe per l’uso sconsiderato del monopattino. A quanto pare non sono un deterrente: forse bisognerebbe insegnare l’educazione agli utilizzatori. Sì, davvero è utopia caro Alberto.

A.Mon.

Askatasuna
Il sindaco pensa poco ai cittadini
Egregio direttore, ma a cosa ci serve questo sindaco che non pensa a noi cittadini ma soltanto agli immigrati e agli Askatasuna? Forse non ha ben inteso quale è il suo compito. Tutto al contrario di come dovrebbe essere. Ora gli attivisti sono degli eroi, la Salis una Giovanna d'arco ecc basta però, ora basta. Signor sindaco, vada a studiare da sindaco per favore, noi non siamo stupidi, vediamo la nostra Torino come è ridotta, povera bella ed ex elegante mia città. Che malinconia!
Laura Rivera

Società
Ecco perché sono diventato razzista
Buon giorno direttore e lettori. Ho capito di essere razzista... ma non sul colore della pelle (che in realtà non me ne frega nulla) o meglio mi hanno fatto diventare razzista sui mussulmani, sui centri sociali, sugli zingari (su questi ultimi in realtà non mi sono mai piaciuti), insomma mi sa che non sopporto più nessuno. Venticinque o trent’anni fa ho conosciuto degli egiziani e marocchini, che ovviamente sono mussulmani ma tutti comunque rispettosi dell’Italia. Sempre con le loro regole ma i loro figli e le loro mogli oggi sono integratissimi, lavorano tutti, uno è un poliziotto una è dottoressa, altri hanno ereditato l’impresa di famiglia o fanno altri lavori. Insomma sono gli extracomunitari arrivati ancora con il vecchio criterio e grati al paese che li accoglie. Da 15 anni a sta parte è arrivato di tutto e gli abbiamo permesso di tutto, grazie anche ai politici per cui l’importante è avere voti, per un buonismo del cavolo... Come noi diamo i posti per farli aggregare e loro bruciano le foto dei nostri politici e poi vengono pure difesi da una parte politica?? Non ho parole. Poi i centri sociali avevano veramente una funzione di aggregazione, oggi invece l importante è spaccare tutto e dare addosso alla polizia... E per gli zingari purtroppo non mi sono mai piaciuti e non mi piaceranno mai, io vieterei gli ingressi. Tutto questo per dire che oggi le regole non le rispetta più nessuno. E se anche fra noi italiani (vedi Salis e compagni bella) si va contro lo stato, io mi chiedo come fa un cittadino onesto a non diventare razzista. Se poi pensiamo che una con carichi penali sulle spalle diventa anche eurodeputata e un poveraccio che prende una multa magari non può pagarla e gli sequestrano anche la macchina... Io penso che questa non è più la mia Italia. E ovviamente non è mai stata la mia Europa... Grazie e scusate lo sfogo.
Max To

Guerra
L’Onu, Putin e l’Ucraina
Se qualche anima bella aveva ancora dei dubbi sul fatto che l’ONU sia (retta da) un covo di comunisti, adesso il buon Putin avrà tolto ogni dubbio proponendo di far governare l’Ucraina da questa obiettiva, neutrale e soprattutto “imparziale” organizzazione.
Renato De Giovannini

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