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SANITA'
01 Aprile 2025 - 15:51
foto di repertorio
«C’è un nuovo problema nella Città della Salute di Torino, ovvero il blocco delle convenzioni per l’attività libero professionale ambulatoriale svolta in convenzione», segnala il sindacato Cimo-Fesmed. Infatti da ieri i medici dell’azienda, forte di quattro ospedali, non potranno più esercitare la libera professione, in regime di intramoenia allargata, in 26 strutture private. Così ha deciso il commissario, Thomas Schael: un provvedimento che non mancherà di suscitare nuove reazioni. L’intramoenia o intramuraria allargata, come è noto, significa la possibilità per i medici di svolgere l’attività privata in strutture esterne se gli ospedali in cui lavorano non dispongono di spazi e apparecchiature adeguate da mettere loro a disposizione. Un’area, talora grigia, tra l’intramoenia e l’extramoenia. Il commissario, in una comunicazione inviata a tutte le strutture esterne convenzionate, precisa che l’azienda aveva comunicato «l’imminente scadenza in data 31 marzo 2025 delle convenzioni» alle strutture private non accreditate. Salvo precisare che la convenzione in questione non sarebbe stata oggetto di «ulteriori proroghe». In sintesi, stop a tutte le visite e all’attività esterna dei medici che fino a ieri hanno lavorato nelle 26 strutture private. Inevitabile, per queste strutture, la cancellazione di tutte le prenotazioni per i giorni e le settimane a venire. «Eventuali rendicontazioni successive al 31 marzo saranno motivo di provvedimenti disciplinare in carico ai professionisti dell’azienda», ricorda ancora Schael.
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