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08 Aprile 2025 - 12:00
Il 4 aprile 2025, il governo italiano ha approvato il decreto sicurezza, un provvedimento che raccoglie la maggior parte delle misure contenute nel ddl sicurezza (ddl 1660), bloccato al Senato a causa della mancanza di copertura finanziaria. Utilizzando lo strumento del decreto legge, l’esecutivo ha cercato di superare il blocco parlamentare, introducendo in modo rapido e senza discussione le nuove norme.
Il decreto, che include modifiche significative su vari fronti, ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi lo vede come una risposta alle richieste di maggiore sicurezza; dall’altro, critiche si sono levate soprattutto dal fronte giuridico e politico.
Le novità principali riguardano in particolare le forze di polizia, che vedranno implementate misure di protezione, tra cui l’adozione obbligatoria di bodycam per gli agenti. Inoltre, gli agenti o i militari accusati di abusi non saranno sospesi, e lo Stato coprirà le loro spese legali fino a 10.000 euro per fase del procedimento. In parallelo, il decreto introduce sanzioni più severe per le manifestazioni, specialmente quelle violente, ampliando i reati di resistenza passiva e punendo in modo più severo il blocco stradale durante le proteste, che potrà arrivare fino a sei anni di carcere.
Un’altra misura controversa riguarda l'introduzione di un nuovo reato di rivolta all’interno di carceri, Cpr e hotspot, punendo non solo atti violenti ma anche la resistenza passiva. Cambia anche la normativa per l’acquisto di sim telefoniche per i migranti, che dovranno presentare un documento d’identità al posto del permesso di soggiorno. Il decreto ha inoltre criminalizzato la cannabis light, vietandone l'importazione e la distribuzione, ma permettendo ancora la coltivazione per scopi agricoli.
Tra le misure che hanno suscitato maggiore discussione c'è l'introduzione di un reato per l'occupazione abusiva di immobili, che prevede pene fino a sette anni di carcere, in particolare se l'occupazione riguarda edifici pubblici o persone vulnerabili. Inoltre, viene previsto un reato specifico per la truffa nei confronti degli anziani, con pene da due a sei anni di carcere.
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