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Istruzione
11 Aprile 2025 - 16:35
Per l’anno scolastico 2025/26 la scuola piemontese dovrà fare i conti con una nuova, pesante riduzione del personale: 333 posti in meno tra gli insegnanti, come comunicato dall’Ufficio scolastico regionale durante l’incontro sull’organico di diritto. Una perdita che aggrava ulteriormente la già critica situazione delle scuole del territorio, in particolare per quanto riguarda la qualità della didattica e l’inclusione scolastica.
Con questi numeri, sarà impossibile superare il problema delle cosiddette “classi pollaio”, che impediscono una reale attenzione agli studenti e rendono difficoltosa la gestione quotidiana per i docenti. La carenza cronica di insegnanti, infatti, ostacola la possibilità di garantire continuità didattica e un avvio ordinato dell’anno scolastico.
A lanciare l’allarme è la Uil Scuola Piemonte, che attraverso il segretario Agostino Colotti ribadisce la necessità di interventi strutturali: “La scuola va valorizzata, non ridimensionata. Va sottratta ai vincoli di bilancio e riconosciuta come motore della società del futuro. Invece, il Ministero dell’Istruzione sembra interessato solo a fare cassa”.
Tra le proposte avanzate dal sindacato, la richiesta di eliminare la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, per permettere una pianificazione più stabile e un avvio dell’anno senza cattedre scoperte. Inoltre, si chiede di rivedere il numero chiuso per i corsi di specializzazione universitari, oggi insufficienti rispetto al reale fabbisogno territoriale.
Una delle criticità più urgenti riguarda il sostegno agli alunni con disabilità, spesso affidati a docenti non specializzati. La Uil Scuola sollecita assunzioni su tutti i posti vacanti, anche da GPS, con una procedura strutturale che tuteli sia gli studenti sia le famiglie.
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