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Cronaca
27 Aprile 2025 - 09:06
Martedì scorso è iniziata una delicata e significativa operazione: la pulizia straordinaria di alcuni monumenti storici di Torino, frequentemente danneggiati da scritte e vernici durante manifestazioni e proteste. Si tratta di un intervento che coinvolge somme considerevoli, affidato a esperti del restauro conservativo, e rappresenta l’avvio di un piano di manutenzione urbana più ampio previsto per il 2025.
Non si tratta di una semplice pulizia ordinaria, ma di un intervento altamente qualificato e tecnico, eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza. Come sottolineato dal Comune, "restaurare non significa solo imbiancare": ogni azione richiede tempi specifici, attenzione ai materiali originali e il massimo rispetto per la storia del monumento.
Il primo monumento ripulito è stato l’obelisco di Piazza Savoia, seguito dalla statua equestre del Caval ’d Brons in Piazza San Carlo, che nei mesi precedenti era stata imbrattata con la scritta “Rami” in ricordo del giovane morto a Milano durante un inseguimento. Nei prossimi giorni, saranno restaurati anche altri simboli della città, tra cui:
il monumento al Carabiniere in viale I Maggio,
il monumento al Fante d’Italia davanti al Politecnico,
la lapide al Grande Torino a Superga.
In programma ci sono anche interventi su due fontane storiche: quella di via Santa Chiara e la Fontana Angelica di Piazza Solferino, che necessitano di lavori più complessi per risolvere problemi di infiltrazioni e di struttura.
La decisione è stata presa in risposta a un’urgenza concreta: gli atti vandalici stanno danneggiando seriamente il volto di Torino. Il Comune ribadisce il rispetto per il diritto alla protesta, ma condanna con fermezza ogni danneggiamento ai beni culturali: "Colpire un monumento non è un atto di ribellione, è un danno alla memoria collettiva."
Oltre all’aspetto estetico, c’è anche una questione di educazione civica e identità: Torino è una città con una grande storia, che merita di essere preservata e valorizzata. Per questo motivo, sono in fase di valutazione soluzioni protettive, come pellicole anti-imbrattamento, già sperimentate in altre città italiane, che potrebbero essere applicate – se compatibili – anche su edifici tutelati.
Questo progetto segna l’inizio di un vero e proprio percorso di tutela urbana, che unisce bellezza, responsabilità e memoria. Passo dopo passo, Torino sta recuperando i suoi monumenti.
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