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Economia

Torino e la crisi delle edicole: In cinque anni chiusi 110 negozi

A Torino nuove strategie per i chioschi abbandonati.

Torino e la crisi delle edicole: un futuro incerto tra chiusure e nuove opportunità

Torino e la crisi delle edicole: un futuro incerto tra chiusure e nuove opportunità

Dal 2020 ad oggi, ben 110 edicole hanno chiuso i battenti nella città di Torino.

Un dato allarmante, come sottolineato dall'assessore al commercio Paolo Chiavarino durante una recente seduta in sala rossa.

Di queste chiusure, 28 sono state classificate come decadenze totali e le restanti 82 come cessazioni totali. La maggior parte di queste attività, 103 su 110, erano esclusivamente dedicate alla vendita di quotidiani e periodici, con 42 di esse situate presso chioschi.

La crisi delle edicole non è un fenomeno nuovo, ma negli ultimi anni ha subito un'accelerazione preoccupante. La digitalizzazione dell'informazione, il cambiamento delle abitudini di consumo e la concorrenza di altri punti vendita, come tabaccai e supermercati, hanno contribuito a ridurre drasticamente la domanda di giornali cartacei. Al 12 marzo 2025, i punti vendita attivi a Torino sono 287, di cui 193 esclusivi e 94 non esclusivi.

Di fronte a questa situazione, l'amministrazione comunale di Torino non è rimasta a guardare. Chiavarino ha annunciato l'attivazione di un tavolo di lavoro con l'assessore al bilancio Gabriella Nardelli e altri funzionari per affrontare la gestione futura dei punti vendita e la riconversione delle edicole chiuse. Una nuova delibera, attesa nelle prossime settimane, potrebbe fornire indicazioni specifiche su come gestire i chioschi abbandonati. Questi chioschi, spesso vandalizzati o trasformati in rifugi di fortuna per senzatetto, rappresentano una sfida non solo economica ma anche sociale.

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